venerdì 30 aprile 2010

1° MAGGIO - FESTA DEI LAVORATORI


Sono usciti i dati ISTAT sull'occupazione. A marzo, da quando ha avuto inizio la crisi, a metà 2008, sono stati persi 981 mila posti di lavoro. I disoccupati sono circa 2 milioni 200 mila, 740 mila in più nello stesso periodo. Il tasso di disoccupazione è all'8,8%

sabato 24 aprile 2010

Il 25 aprile, un giorno per coltivare sentimenti di libertà


di Graziano Esposito

Il 25 aprile 1945 i partigiani liberano Milano dall’occupazione dei nazisti e dai fascisti. La popolazione civile insorge e vaste zone dell’Italia settentrionale - e molte città - sono liberate prima dell’arrivo delle truppe anglo-americane che, dopo aver superato l’ultimo ostacolo della Linea Gotica in Toscana, incalzano le truppe tedesche in ritirata nella pianura Padana.

All’inizio dell’insurrezione di Milano Benito Mussolini è ancora in città e, di fronte al precipitare degli eventi, tenta di concordare col Comitato di Liberazione Nazionale una resa onorevole.

Non trovando le condizioni per un accordo, Mussolini decide di fuggire. Travestito da soldato tedesco e sotto la scorta delle SS, cerca di raggiungere la Svizzera (col progetto di riparare poi in Spagna, ancora governata dal generale Franco). Giunto nei pressi della frontiera, però, a causa delle difficoltà di superare il confine, il gruppo si unisce a un distaccamento tedesco in ritirata.

A Dongo il dittatore è riconosciuto e catturato da un gruppo di partigiani. E’ l’ultimo atto del ventennio fascista.

La ricostruzione delle ultime ore di vita del duce e le circostanze della sua esecuzione sono ancora oggi al centro di un acuto dibattito storiografico che non ha ancora chiarito molti dettagli sulla fine di Mussolini. Secondo la versione ufficiale egli è subito fucilato per ordine del CLN, insieme all’amante Claretta Petacci che l’ha seguito nella fuga.

 Il 29 aprile i loro corpi sono esposti, insieme con quelli di altri gerarchi, in Piazzale Loreto a Milano, appesi a testa in giù alla tettoia di un distributore di benzina, nello stesso luogo dove in precedenza erano stati trucidati e ammucchiati i corpi di quindici partigiani.

 Il 25 aprile è un giorno che non possiamo permetterci di dimenticare, non possiamo acconsentire che diventi un giorno come tutti gli altri. L’eredità spirituale di quelle giornate deve essere una fonte inesauribile, dove abbeverare la nostra esigenza di libertà. Il sacrificio di milioni di morti deve essere il sigillo indelebile della nostra unità nazionale.

Come dimenticare le stragi nazifasciste sparse per tutto il territorio italiano; quella di Pietransieri, forse la più significativa per il popolo  abruzzese avvenuta il 21 novembre 1943 dove le vittime furono 128 e tra esse 34 bambini al di sotto dei 10 anni e un bimbo di un mese. Oppure la strage di Sant’Agata a Gessopalena quando nel 1944 i tedeschi uccisero quarantadue persone, soprattutto donne e bambini.

La nostra memoria deve combattere contro l’oblio della storia o peggio contro chi questa storia la vuole disconoscere.

La libertà non è un bene che si acquisisce una volta per sempre ma una lenta conquista giornaliera.

Il 25 aprile un giorno per coltivare sentimenti di libertà.