giovedì 18 novembre 2010

SCUOLA: PER IL SINDACO, UN PROBLEMA DI EMOTIVITA'


Di seguito l'articolo del quotidiano "Il Messaggero" del 18 novembre 2010:

"Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Ripa Mauro Petrucci, dopo la denuncia del gruppo di genitori sulle condizioni della scuola. «Forse - dice - i genitori che sbandierano dati e leggi ai giornali si sono fatti prendere troppo dall’emotività o, peggio, da altro. L’edificio dove i loro e i nostri figli vanno a scuola ha circa quarant’anni, età media delle strutture a Ripa e secondo la verifica di vulnerabilità sismica che abbiamo affidato a tecnici competenti all’inizio dell’anno scolastico non presenta condizioni di pericolo. Gli unici interventi immediati che sono stati consigliati riguardano l’isolamento delle passerelle sul lato della strada e la riparazione di alcune tamponature, ma non ci sono problemi da un punto di vista strutturale. Il Rapporto Barbieri è un censimento qualitativo».
E dopo le rassicurazioni anche le scelte. «L’Amministrazione comunale di Ripa si sta muovendo per la realizzazione di un polo scolastico nuovo che non potrà sorgere come i genitori chiedono nel vecchio campo sportivo di San Rocco per questioni di viabilità: lì il traffico sarebbe troppo sostenuto e in concomitanza con gli orari di entrata e di uscita da scuola si creerebbero ingorghi. Vedrà invece la luce in uno dei terreni inutilizzati di proprietà dell’Asl, nella zona nuova del paese».
Mauro Petrucci assicura poi che non verrà utilizzata la struttura già esistente della Asl di cui parlavano i genitori definendola inagibile, ma che si procederà a una costruzione ex-novo in almeno uno dei tre ettari di terreno in viale Europa, garantendo anche uno standard di verde superiore ai bambini. «La proposta è stata inserita nel piano triennale - spiega il sindaco - stiamo trattando con la Asl, ma sui tempi di realizzazione non mi sbilancio, non c’è carattere d’urgenza, ripeto: la struttura che ospita attualmente la scuola è agibile».
«Per adesso procederemo a recuperare l’area e a individuare i finanziamenti, il costo dell’operazione non sarà sicuramente inferiore ai due milioni di euro. Obiettivo: realizzare un edificio con 16 aule per ospitare elementari e medie, per un totale di 500 persone, più laboratori di scienze, di lingua, la palestra»."


Prendendo atto della risposta del Signor Sindaco, teniamo a precisare che:
Vengono interpretati i problemi denunciati presenti nel’attuale struttura scolastica come mera emotività e nulla piu’.
Gli aspetti di non messa in sicurezza, vedasi (funzionalità scale antincendio, palestra priva di di servizi e spogliatoi interni, porte-finestre con inferriate, infissi finestre non a norma) sono considerati come pura elencazione di norme e leggi che, qualsiasi cosa si possa dire, sono sempre leggi dello stato.
I problemi invece di essere risolti vengono fatti passare per emotività.
Viene sminuito a ‘valutazione qualitativa’ uno studio serio quale quello del ‘Rapporto Barberi’.
La pericolosità per ragioni di possibile congestione di traffico nell’area di S.Rocco, proposta come possibile per la realizzazione di una struttura in legno, anziché in cemento, non è a nostro parere maggiore dello stato di congestione che si verifica oggi presso l’attuale edificio scolastico nell’ora di entrata-uscita degli alunni.
Considerati i tempi ad oggi di realizzazione del ‘nuovo polo scolastico’ non definiti si dice nulla sui costi ulteriori di un eventuale e necessaria demolizione della struttura Asl esistente nella’area interessata al polo scolastico.
Le attese dei genitori sono volte per soluzioni piu’ congrue dei problemi esistenti.

mercoledì 17 novembre 2010

SCUOLA VECCHIA E POCO SICURA, PROTESTA DEI GENITORI

E' l'articolo del quotidiano "Il Messaggero" del 17 novembre 2010, i genitori degli alunni della scuola in Via Roma di Ripa Teatina evidenziano le loro preoccupazioni per le problematiche legate alla stabilità statica e alle norme di sicurezza dell'edificio scolastico.

Circa un anno fà, in seguito all’allagamento della scuola in via Roma di Ripa Teatina, avevamo manifestato preoccupazione per le condizioni dell’immobile scolastico danneggiato. A tal proposito, abbiamo voluto vederci chiaro e consultando le delibere di Giunta Comunale, abbiamo scoperto che per i lavori di riqualificazione e adeguamento della scuola in via Roma di Ripa Teatina, sono stati impegnati oltre novecentomila euro riconsegnando una struttura scolasticamente inadeguata, inoltre, altre spese sono state affrontate per gli adeguamenti della segreteria scolastica al convento e la ristrutturazione della scuola materna.
In alternativa a tutti questi adeguamenti si sarebbero potuti investire i soldi spesi fin ora per costruire una struttura ex novo sicuramente più funzionale, sicura ed adeguata, considerando che è già presente da più di 10 anni un progetto per realizzarlo in terreno di proprietà del comune, oppure, come suggerito dagli stessi genitori, realizzare la costruzione di una nuova struttura in legno nel vecchio campo sportivo in zona San Rocco con una spesa che si aggirerebbe sui 800-900 mila euro, anzichè spendere ulteriori soldi per l'acquisizione e demolizione della vecchia struttura ASL in C.da Feudo.

Si sta perdendo troppo tempo e troppi soldi per una questione che ha bisogno di una soluzione immediata.

Riportiamo di seguito gli articoli pubblicati sul quotidiano "Il Messaggero" del 17/11/2010:

- Scuola Vecchia e poco sicura, protesta dei genitori -
Ogni giorno alla fine delle lezioni i genitori tirano un sospiro di sollievo alla scuola di Ripa Teatina. Si vedono e si toccano con mano i pericoli della struttura che ospita circa cinquecento persone tra personale e alunni di elementari e medie. Le problematiche legate alla stabilità statica e alla sicurezza sono state elencate da un gruppo di genitori preoccupati per le condizioni dell’edificio in via Roma che appartiene agli anni ‘70 e si sviluppa su cinque piani, tre dei quali sotto il livello stradale. «Una perizia dell’Amministrazione comunale, subito dopo il terremoto del 2009 - spiegano i genitori - ha evidenziato che la struttura, nonostante non avesse riportato lesioni significative, è in grado di sostenere eventi sismici solo di natura lieve; nel Rapporto Barbieri del 2000 inoltre era stata classificata a Rischio Medio- Alto nei confronti di eventuali sisma».
Gli aspetti che violano la normativa sulla sicurezza riguardano la scala antincendio esterna, che ha lo sbocco di fronte al muro della palestra, sotto il livello stradale, il che rende la via di fuga verso un eventuale punto di raccordo ardua per i bambini. «Quando è stata posta la scala - spiegano ancora - la palestra non c’era: è stata costruita circa 3 anni fa, con 40 mila euro, senza rispettare norme e vincoli di agibilità in quanto bagni e spogliatoi si trovano da un’altra parte; l’anno scorso è stata anche luogo di un incendio». L’elenco di ciò che non va è tristemente lungo: finestre fuori norma e pericolose, per intenderci un bambino se si sporge troppo potrebbe cadere; l’accesso a ogni piano manca di porte tagliafuoco; al piano terra, dove c’è la scuola secondaria, le porte finestre restano chiuse da cancelli in ferro inibendo la fuga in caso di emergenza; le inferriate esterne sono instabili. Due dei cinque piani di questo edificio adibito a scuola l’anno scorso hanno subìto un allagamento.
«Non è dato sapere - lamentano i genitori - se la struttura sia dotata di Certificazione igienico sanitaria della Asl». L’Amministrazione tende a rassicurare, ma si sta attrezzando per acquisire una vecchia struttura di proprietà dell’Asl di Chieti, verso contrada Feudo. «Un’idea scellerata - incalza un genitore - che non si tradurrebbe nella soluzione immediata di cui abbiamo bisogno». La struttura individuata costa circa 300 mila euro, ai quali andrebbero aggiunte ingenti spese per la demolizione della stessa e per la ricostruzione. La struttura è infatti inagibile: stiamo parlando di un edifico che ha visto la luce 70 anni fa, dove sono cresciuti gli alberi dentro.

- Vogliamo una nuova struttura -
E dopo la protesta anche una proposta. «Siccome vogliamo vedere in nostri figli studiare in un luogo sicuro e agibile, adesso e non tra vent’anni, chiediamo la costruzione una nuova struttura in legno, come è stato fatto nei comuni limitrofi di Giuliano Teatino o Casalincontrada».
Il sito individuato è l’area vicino al parcheggio San Rocco, dove un vecchio campo starebbe per trasformarsi in un parcheggio con case.
Concludono i genitori: «Noi proponiamo parcheggio sotterraneo e la costruzione di due edifici scolastici sopra. Con 800-900 mila euro e l’impegno di tutti in un anno possiamo farcela».

sabato 6 novembre 2010

Assemblea Nazionale dei circoli PD


Auditorium Conciliazione di Roma, 6 novembre 2010

"Faremo una manifestazione nazionale contro il governo. Se siete d'accordo la faremo l'11 dicembre a Roma", dice Bersani e l'Auditorium si scioglie in un applauso: "Bene, vedo che siete d'accordo. Abbiamo a cuore tre cose: democrazia, lavoro, solidarietà. Parleremo di questo a un Paese sbandato. Stiamo facendo una grande iniziativa capillare estesa in tutto il paese. Siamo l'unica forza che può farlo".

E tra gli applausi dei Segretari, Bersani ha concluso l’Assemblea nazionale dei circoli: “Che bel Partito che siamo, siamo una gran bella squadra -ha esordito il Segretario- ed ho l’idea che questo potrà generare un cambiamento. Grazie per la partecipazione numerosa, questi sono dati che ci fanno riflettere. Quando noi dirigenti parliamo con i compagni e amici vicini alla gente comune, ne ricaviamo un di più di forza e coraggio, mentre, man mano che ci allontaniamo, un avvitamento nostro, ci fa perdere di vista l’obiettivo. Tra la tivù, i giornali e la gente si è creata una frattura, c’è un muro comunicativo che dobbiamo superare. Il senso comune si sta distaccando dalla politica e c’è un problema di sfiducia e radicalizzazione non inferiore ai primi anni novanta, descritti con uno scollamento drammatico tra gente e politica”.

“Il mio ragionamento è questo –ha detto Bersani-, quello di questi tempi, non è un passaggio da un governo all’altro, ma un passaggio di cui si parlerà nei prossimi anni. Con questa premessa: cercare di uscire dal cerchio surreale di una politica distante, in quanto noi siamo l’unico vero Partito a radicamento nazionale di questo Paese. Noi facciamo 2000 Feste l'anno. A noi la Lega e Berlusconi ci fanno un baffo!  Voi –ha detto rivolgendosi ai dirigenti locali- siete stati stimolanti e interessanti e vi siete occupati del tema del Partito. Ma ancora, questo non è il Partito democratico che voglio io, lo Statuto non mi consegna ancora la forbice. Dobbiamo trovare il modo di diventare il Pd e noi lo faremo. Andiamo a vedere i dati: l’80 per cento dei Segretari provinciali è sotto i 40 anni, mi viene da dire andiamo avanti così, ma voi delle altre generazioni date una mano. Bisogna sostenere un rinnovamento che significa si il voto per quello più giovane ma anche dare una mano. Ed io farò così. Avanti la nuova generazione ma con un po’ di memoria, di esperienza, di know-how. Dobbiamo misurarci con un progetto per l’Italia. Per dare un profilo culturale al Paese e lo faremo facendo un Partito su base territoriale. Il territorio resta il luogo privilegiato dove poter selezionare la gente che è in grado di guardare gli altri all’altezza degli occhi”.

"Questo per una ragione politica –ha spiegato il Segretario-, se uno non pensa di avere qualcosa alle spalle non può fare politica. È questo il tema, noi non crediamo nel Partito personale e pensiamo che la democrazia sia questo. E sul simbolo di Partito io Bersani non ce lo scrivo, Noi abbiamo preso un’altra strada rispetto alla personalizzazione di Berlusconi, e ciò sarà un vantaggio per noi, in Europa e nel solco delle grandi democrazie occidentali. Prima di tutto questo è un passaggio di fase e non possiamo accettare altre forme di governo di questo genere anche quando Berlusconi non ci sarà più. Davanti a questo, ci deve essere il decisionismo, ma non personalismo, anche se siamo assuefatti ad una personalizzazione dei Partiti. C’è una utilizzazione della legge elettorale come una nomina e noi su questa dobbiamo mettere mano e far riflettere la nostra gente, e avere tanto popolo a cui rivolgerci. Riflettiamoci, parliamo da Segretario a Segretario, da dirigente a dirigente se necessario. Alla prima Direzione da Segretario del Pd, ho detto: non sono permaloso, ho un atteggiamento amichevole verso tutta la nostra squadra, l’unico limite è che ci sia una critica rispettosa dei membri dell’associazione. Da adesso in poi io lo pretenderò. Faccio una scommessa: noi fra non molto, saremo il primo Partito del Paese. Vi chiedo: amicizia, apertura anche con umiltà".

“Siamo ad un passaggio cruciale per la storia del Paese. Noi abbiamo un Presidente del Consiglio che non può andare alla conferenza della famiglia –ha sottolineato Bersani tra gli applausi-. Noi come Pd,  stiamo parlando di coerenza politica, stiamo parlando di  Art.54 della Costituzione:  i cittadini cui sono affidate funzione pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Quindi, la correttezza politica è necessaria ma prima ancora viene quella personale, o in alternativa ci sarà una politica senza civismo: ci si dimentica che un minore è un minore e non puoi sbatterlo su una strada, non sono mica noccioline, questi, sono temi devastanti, è un aspetto drammatico, è una vergogna, non si può traccheggiare su queste cose. Il Segretario di Lussemburgo ci chiede come fate. Questi fatti ci screditano in tutti i tavoli esteri, tolgono dignità all'Italia”.

Bersani ha poi denunciato il pericolo della propaganda di Berlusconi che sta sulla faccia della soluzione e non sul problema, come ad esempio per la Campania, dove bisogna dire che c’è un ‘problema micidiale’, non piuttosto, ‘faccio un miracolo’. L’insufficienza delle soluzioni secondo questo governo è sempre colpa di qualcuno e inalberano ulteriormente le questioni. Anche nel dramma del Veneto alluvionato adesso denuncia:  "il Veneto è abbandonato… ma se hai tutto tu!  Un bel capolavoro ha fatto Berlusconi in questi mesi: massacrare la scuola e aumentare la spesa corrente. Se c’è una crisi, questa può far venire meno dei concetti basici di solidarietà: prima salviamo quelli e poi il resto. Anche nelle amministrazioni, se ci sono i tagli, i soldi devono andare prima ad una cooperativa di disabili ad esempio e poi al resto. Questo siamo noi, questo è il Pd. Insomma c’è ben altro da fare: Andiamo al soccorso del lavoro, dell’impresa, delle famiglie a basso reddito –ha dichiarato Bersani– perché con la crisi, abbiamo perso più degli altri, ma rimontiamo meno. L’Europa ci dice che abbiamo il debito più alto. Chi arriva dopo qua è in macello, come al solito.." ha detto ironicamente riferendosi alle due volte in cui il centrosinsitra ha vinto e ha dovuto rimettere in sesto le finanze pubbliche massacrate dalla destra.

“Il Paese sta andando alla deriva e noi diciamo: Berlusconi si dimetta, e chi l’ha criticato, stacchi la spina. Perché? Non ha curato la crisi economica, c’è crisi nella maggioranza di governo e siamo avvitati a problemi inutili. Non vogliamo ribaltoni del Paese, ma una ripartenza. Chiunque ha responsabilità e possibilità se le prenda, noi abbiamo chiarito qual è la nostra disponibilità. Noi stiamo lavorando per un progetto alternativo al centro-destra e ci stiamo muovendo sul lato dei contenuti: lavoro, legalità, regola e civismo. Ci vogliono: politiche industriali e della ricerca, lotta al precariato, fondi alla scuola e università, federalismo, insomma forze di un centrosinistra di governo. Al di là di queste mosse politiche noi abbiamo voluto questa iniziativa del 'porta a porta' che significa la presenza del Pd nei luoghi della gente, per dirgli cosa proponiamo. Una grande iniziativa capillare ed estesa in tutto il Paese. Dobbiamo avere la capacità di muoverci!”

“A Torino ho parlato partendo dal Mezzogiorno per creare una grande forza riformatrice. Ed ora devo chiedere a voi se siete d’accordo per fare l’11 dicembre a Roma una grande manifestazione nazionale”, ha chiesto il Segretario alla platea, che ha risposto con un lunghissimo applauso di consenso.

“Bene, allora è deciso così e la faremo per la democrazia e il lavoro e per dare solidarietà ad un Paese sbandato. La giornata di oggi ci dice che possiamo far vivere con orgoglio del Pd e senza il nostro progetto, altrimenti ci si tiene Berlusconi o il berlusconismo. Quindi chiediamo un rapporto amichevole alle forze politiche e anche sociali, agli associazionismi. Dobbiamo trovare una chiave di collaborazione. Basta tatticismi e autolesionismi, mettiamoci coraggio. Anche alla Lega dico basta ipocrisie, non mi si dica Roma ladrona se state con chi ha fatto a Roma le leggi per le cricche. Non mi si dica federalismo o autonomie, fanno da badante a Berlusconi per prendersi l’eredità sono il sottovaso di Berlusconi e aspettano”.

“Chiudo dicendo che abbiamo una certa idea di Partito e di come dovremmo costruirlo. Questa è una grande occasione di crescita del Pd. Noi non accettiamo di raccontare favole agli italiani, politica significa avere un progetto alternativo, perché corre l’idea che chi fa politica è uguale. Invece la differenza c’è e noi la dobbiamo considerare. Chi dice che non c’è differenza tra noi e il PDL tira acqua a Berlusconi. Impegniamoci tutti  perché il futuro è cruciale e non intendo giocarmelo tra quattro mura:  mettiamoci fiducia e ottimismo si capirà che siamo preoccupati dell’Italia e vogliamo dare un cambiamento vero al Paese”.

mercoledì 3 novembre 2010

Federalismo e legge finanziaria





Viviamo ormai in una gravissima crisi politica, economica e morale che impone a tutti noi uno scatto d’orgoglio e responsabilità verso il paese e i cittadini tutti.
Siamo impegnati su tutti i fronti per rilanciare la presenza del partito sul territorio e per far conoscere le nostre proposte su tutte le questioni che interessano la vita dei cittadini e delle imprese.
Già da adesso le Amministrazioni locali si trovano a fronteggiare una politica del
Governo sulle Autonomie locali fatta esclusivamente di tagli ai trasferimenti che
renderanno impossibile la chiusura dei bilanci per il 2011.
Ciò imporrà agli Amministratori tagli pesanti nel trasporto pubblico locale, nei servizi di assistenza alle persone, in quelli dell’istruzione, degli i asili nido, negli investimenti ecc..., con gravissime ripercussioni sul livello di prestazioni che subiranno un drastico ridimensionamento e sull’economia dei territori.
Tutto questo avviene mentre il Governo continua a praticare un “federalismo delle
chiacchiere” e ad essere sempre più schiava delle posizioni della Lega.
All’Assemblea Nazionale di Busto Arsizio è stato approvato un importantissimo
documento che contiene le proposte del partito “ PER UNA PROFONDA RIFORMA DELLO
STATO E DELLE AUTONOMIE” con l’indicazione di dieci idee sulle risorse, sul
federalismo e sul riordino dei poteri istituzionali a livello locale.

Il testo del documento "PER UNA PROFONDA RIFORMA DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE"