giovedì 23 dicembre 2010

NATALE 2010


Il Bambino che nasce nella povertà di Betlem porta oggi un profondo segno di speranza per ogni uomo della terra.

Ma speranza non è rassegnazione, non è un sogno o illusione.

La Speranza non riguarda il futuro inteso come tempo lontano e ignoto.

Speranza è il momento presente.

 E’ fiducia nell'oggi che ci impegna per avere un domani migliore.

Speranza è lavorare insieme per l'avanzare della giustizia.

Speranza politica è capacità di migliorare insieme.

E’ intendere la politica come servizio.

Politica come opportunità perché al debole non siano negati i suoi diritti.

E’ la fiducia di poter vedere superata  la consueta politica dell’apparire con la faticosa politica del fare quotidiano.

Buon Natale e Buona Speranza

giovedì 9 dicembre 2010

La piazza dell'Italia che vuole cambiare


Sabato 11 dicembre tutti a Roma in piazza San Giovanni: sarà la festa della liberazione dal berlusconismo

Sulla grande manifestazione organizzata dal Partito democratico a Roma il prossimo sabato 11 dicembre, il Pd non lancia numeri a caso ma si attende una grande partecipazione e la piazza San Giovanni gremita di gente perché come ha dichiarato ai giornalisti Nico Stumpo, responsabile organizzazione del Partito: “Chi partecipa potrà dire il giorno dopo c'ero anch'io”.  
Ecco i dati della manifestazione: imponente è già la base di partenza, costituita dai 93mila militanti. Per questo sono previsti due cortei: uno partirà da piazzale dei Partigiani e uno da piazza della Repubblica, dalle ore 14.00, cortei che si riuniranno alle 15,30 a piazza san Giovanni dove è atteso il comizio finale del Segretario del Pd Pierluigi Bersani. Arriveranno da tutta Italia, 18 treni speciali e i 1500 pullman che giungeranno a Roma sabato mattina.
Da Piemonte e Basilicata sono state organizzate anche due bande musicali, che si uniranno ai due cortei, ai quali parteciperanno anche una rappresentanza del forum immigrazione del Pd, dei giovani democratici e del forum donne. Dal Piemonte, poi, arriveranno anche 20 pullman del Movimento dei moderati. A questi si aggiungeranno le adesioni non organizzate, provenienti da fuori città e dalla Capitale e mobilitazioni sono previste anche all'estero, da Sidney a Zurigo, quest'ultima collegata via satellite con Roma. Ai partecipanti saranno distribuiti come gadget ombrelli e scaldacollo con le insegne del Partito democratico.
Sarà una grande festa per gli italiani che vi parteciperanno, con momenti di musica ed altri di riflessione. Sul palco, che l'organizzazione del Pd sta già cominciando a montare in piazza San Giovanni, saliranno tanti famosi artisti italiani: Neffa, con la canzone 'Cambiera' che è già colonna sonora di molte iniziative Pd; Simone Cristicchi; il trombettista jazz Roy Paci; la cantautrice Nina Zilli e la Med Free Orkestra. Anche dei semplici cittadini rappresentativi di diverse generazioni, daranno il loro contributo alla manifestazione del Partito democratico, leggendo alcuni articoli della Costituzione della Repubblica italiana, che sarà quindi l'altra grande protagonista della manifestazione di San Giovanni.
Infine chiuderà la manifestazione il Segretario Pier Luigi Bersani, l’unico rappresentante del Pd ad intervenire alla kermesse del Partito. Il leader democratico chiederà uno sforzo comune per liberare il Paese da Berlusconi ma guarderà anche avanti, delineando l'Italia che sarà. Gli altri dirigenti democratici assisteranno all'evento in uno spazio ai piedi del palco. La manifestazione sarà seguita in diretta da Rai news 24, da Sky, dalla tv del Partito democratico: Youdem oltre che da una serie di altri social network.
"Per sabato si prevede una partecipazione molto alta, sarà una manifestazione di svolta, e prima di tutto una festa di liberazione dal berlusconismo”, ha dichiarato alla stampa Stefano Di Traglia, Responsabile comunicazione del Pd. Ai giornalisti che gli hanno chiesto: “Sarà una spallata?”, Di Traglia ha risposto: "Ci proviamo, la manifestazione è a due giorni dal voto della mozione di sfiducia al governo e tutti coloro che parteciperanno, vogliono che l'esecutivo cada, ma non vogliono solo la protesta, vogliono come noi che si apra una fase nuova nel Paese per poter finalmente immaginare una nuova Italia, per questo lo slogan della manifestazione è 'Con l'Italia che vuole cambiare'”.
Riguardo la partecipazione di altri leader dell’opposizione alla manifestazione contro le politiche del governo Berlusconi, dalla sede del Pd al Nazareno non si pongono obiezioni: "Chiunque voglia venire è il benvenuto", dichiarano gli esponenti del Pd alla stampa.

giovedì 18 novembre 2010

SCUOLA: PER IL SINDACO, UN PROBLEMA DI EMOTIVITA'


Di seguito l'articolo del quotidiano "Il Messaggero" del 18 novembre 2010:

"Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Ripa Mauro Petrucci, dopo la denuncia del gruppo di genitori sulle condizioni della scuola. «Forse - dice - i genitori che sbandierano dati e leggi ai giornali si sono fatti prendere troppo dall’emotività o, peggio, da altro. L’edificio dove i loro e i nostri figli vanno a scuola ha circa quarant’anni, età media delle strutture a Ripa e secondo la verifica di vulnerabilità sismica che abbiamo affidato a tecnici competenti all’inizio dell’anno scolastico non presenta condizioni di pericolo. Gli unici interventi immediati che sono stati consigliati riguardano l’isolamento delle passerelle sul lato della strada e la riparazione di alcune tamponature, ma non ci sono problemi da un punto di vista strutturale. Il Rapporto Barbieri è un censimento qualitativo».
E dopo le rassicurazioni anche le scelte. «L’Amministrazione comunale di Ripa si sta muovendo per la realizzazione di un polo scolastico nuovo che non potrà sorgere come i genitori chiedono nel vecchio campo sportivo di San Rocco per questioni di viabilità: lì il traffico sarebbe troppo sostenuto e in concomitanza con gli orari di entrata e di uscita da scuola si creerebbero ingorghi. Vedrà invece la luce in uno dei terreni inutilizzati di proprietà dell’Asl, nella zona nuova del paese».
Mauro Petrucci assicura poi che non verrà utilizzata la struttura già esistente della Asl di cui parlavano i genitori definendola inagibile, ma che si procederà a una costruzione ex-novo in almeno uno dei tre ettari di terreno in viale Europa, garantendo anche uno standard di verde superiore ai bambini. «La proposta è stata inserita nel piano triennale - spiega il sindaco - stiamo trattando con la Asl, ma sui tempi di realizzazione non mi sbilancio, non c’è carattere d’urgenza, ripeto: la struttura che ospita attualmente la scuola è agibile».
«Per adesso procederemo a recuperare l’area e a individuare i finanziamenti, il costo dell’operazione non sarà sicuramente inferiore ai due milioni di euro. Obiettivo: realizzare un edificio con 16 aule per ospitare elementari e medie, per un totale di 500 persone, più laboratori di scienze, di lingua, la palestra»."


Prendendo atto della risposta del Signor Sindaco, teniamo a precisare che:
Vengono interpretati i problemi denunciati presenti nel’attuale struttura scolastica come mera emotività e nulla piu’.
Gli aspetti di non messa in sicurezza, vedasi (funzionalità scale antincendio, palestra priva di di servizi e spogliatoi interni, porte-finestre con inferriate, infissi finestre non a norma) sono considerati come pura elencazione di norme e leggi che, qualsiasi cosa si possa dire, sono sempre leggi dello stato.
I problemi invece di essere risolti vengono fatti passare per emotività.
Viene sminuito a ‘valutazione qualitativa’ uno studio serio quale quello del ‘Rapporto Barberi’.
La pericolosità per ragioni di possibile congestione di traffico nell’area di S.Rocco, proposta come possibile per la realizzazione di una struttura in legno, anziché in cemento, non è a nostro parere maggiore dello stato di congestione che si verifica oggi presso l’attuale edificio scolastico nell’ora di entrata-uscita degli alunni.
Considerati i tempi ad oggi di realizzazione del ‘nuovo polo scolastico’ non definiti si dice nulla sui costi ulteriori di un eventuale e necessaria demolizione della struttura Asl esistente nella’area interessata al polo scolastico.
Le attese dei genitori sono volte per soluzioni piu’ congrue dei problemi esistenti.

mercoledì 17 novembre 2010

SCUOLA VECCHIA E POCO SICURA, PROTESTA DEI GENITORI

E' l'articolo del quotidiano "Il Messaggero" del 17 novembre 2010, i genitori degli alunni della scuola in Via Roma di Ripa Teatina evidenziano le loro preoccupazioni per le problematiche legate alla stabilità statica e alle norme di sicurezza dell'edificio scolastico.

Circa un anno fà, in seguito all’allagamento della scuola in via Roma di Ripa Teatina, avevamo manifestato preoccupazione per le condizioni dell’immobile scolastico danneggiato. A tal proposito, abbiamo voluto vederci chiaro e consultando le delibere di Giunta Comunale, abbiamo scoperto che per i lavori di riqualificazione e adeguamento della scuola in via Roma di Ripa Teatina, sono stati impegnati oltre novecentomila euro riconsegnando una struttura scolasticamente inadeguata, inoltre, altre spese sono state affrontate per gli adeguamenti della segreteria scolastica al convento e la ristrutturazione della scuola materna.
In alternativa a tutti questi adeguamenti si sarebbero potuti investire i soldi spesi fin ora per costruire una struttura ex novo sicuramente più funzionale, sicura ed adeguata, considerando che è già presente da più di 10 anni un progetto per realizzarlo in terreno di proprietà del comune, oppure, come suggerito dagli stessi genitori, realizzare la costruzione di una nuova struttura in legno nel vecchio campo sportivo in zona San Rocco con una spesa che si aggirerebbe sui 800-900 mila euro, anzichè spendere ulteriori soldi per l'acquisizione e demolizione della vecchia struttura ASL in C.da Feudo.

Si sta perdendo troppo tempo e troppi soldi per una questione che ha bisogno di una soluzione immediata.

Riportiamo di seguito gli articoli pubblicati sul quotidiano "Il Messaggero" del 17/11/2010:

- Scuola Vecchia e poco sicura, protesta dei genitori -
Ogni giorno alla fine delle lezioni i genitori tirano un sospiro di sollievo alla scuola di Ripa Teatina. Si vedono e si toccano con mano i pericoli della struttura che ospita circa cinquecento persone tra personale e alunni di elementari e medie. Le problematiche legate alla stabilità statica e alla sicurezza sono state elencate da un gruppo di genitori preoccupati per le condizioni dell’edificio in via Roma che appartiene agli anni ‘70 e si sviluppa su cinque piani, tre dei quali sotto il livello stradale. «Una perizia dell’Amministrazione comunale, subito dopo il terremoto del 2009 - spiegano i genitori - ha evidenziato che la struttura, nonostante non avesse riportato lesioni significative, è in grado di sostenere eventi sismici solo di natura lieve; nel Rapporto Barbieri del 2000 inoltre era stata classificata a Rischio Medio- Alto nei confronti di eventuali sisma».
Gli aspetti che violano la normativa sulla sicurezza riguardano la scala antincendio esterna, che ha lo sbocco di fronte al muro della palestra, sotto il livello stradale, il che rende la via di fuga verso un eventuale punto di raccordo ardua per i bambini. «Quando è stata posta la scala - spiegano ancora - la palestra non c’era: è stata costruita circa 3 anni fa, con 40 mila euro, senza rispettare norme e vincoli di agibilità in quanto bagni e spogliatoi si trovano da un’altra parte; l’anno scorso è stata anche luogo di un incendio». L’elenco di ciò che non va è tristemente lungo: finestre fuori norma e pericolose, per intenderci un bambino se si sporge troppo potrebbe cadere; l’accesso a ogni piano manca di porte tagliafuoco; al piano terra, dove c’è la scuola secondaria, le porte finestre restano chiuse da cancelli in ferro inibendo la fuga in caso di emergenza; le inferriate esterne sono instabili. Due dei cinque piani di questo edificio adibito a scuola l’anno scorso hanno subìto un allagamento.
«Non è dato sapere - lamentano i genitori - se la struttura sia dotata di Certificazione igienico sanitaria della Asl». L’Amministrazione tende a rassicurare, ma si sta attrezzando per acquisire una vecchia struttura di proprietà dell’Asl di Chieti, verso contrada Feudo. «Un’idea scellerata - incalza un genitore - che non si tradurrebbe nella soluzione immediata di cui abbiamo bisogno». La struttura individuata costa circa 300 mila euro, ai quali andrebbero aggiunte ingenti spese per la demolizione della stessa e per la ricostruzione. La struttura è infatti inagibile: stiamo parlando di un edifico che ha visto la luce 70 anni fa, dove sono cresciuti gli alberi dentro.

- Vogliamo una nuova struttura -
E dopo la protesta anche una proposta. «Siccome vogliamo vedere in nostri figli studiare in un luogo sicuro e agibile, adesso e non tra vent’anni, chiediamo la costruzione una nuova struttura in legno, come è stato fatto nei comuni limitrofi di Giuliano Teatino o Casalincontrada».
Il sito individuato è l’area vicino al parcheggio San Rocco, dove un vecchio campo starebbe per trasformarsi in un parcheggio con case.
Concludono i genitori: «Noi proponiamo parcheggio sotterraneo e la costruzione di due edifici scolastici sopra. Con 800-900 mila euro e l’impegno di tutti in un anno possiamo farcela».

sabato 6 novembre 2010

Assemblea Nazionale dei circoli PD


Auditorium Conciliazione di Roma, 6 novembre 2010

"Faremo una manifestazione nazionale contro il governo. Se siete d'accordo la faremo l'11 dicembre a Roma", dice Bersani e l'Auditorium si scioglie in un applauso: "Bene, vedo che siete d'accordo. Abbiamo a cuore tre cose: democrazia, lavoro, solidarietà. Parleremo di questo a un Paese sbandato. Stiamo facendo una grande iniziativa capillare estesa in tutto il paese. Siamo l'unica forza che può farlo".

E tra gli applausi dei Segretari, Bersani ha concluso l’Assemblea nazionale dei circoli: “Che bel Partito che siamo, siamo una gran bella squadra -ha esordito il Segretario- ed ho l’idea che questo potrà generare un cambiamento. Grazie per la partecipazione numerosa, questi sono dati che ci fanno riflettere. Quando noi dirigenti parliamo con i compagni e amici vicini alla gente comune, ne ricaviamo un di più di forza e coraggio, mentre, man mano che ci allontaniamo, un avvitamento nostro, ci fa perdere di vista l’obiettivo. Tra la tivù, i giornali e la gente si è creata una frattura, c’è un muro comunicativo che dobbiamo superare. Il senso comune si sta distaccando dalla politica e c’è un problema di sfiducia e radicalizzazione non inferiore ai primi anni novanta, descritti con uno scollamento drammatico tra gente e politica”.

“Il mio ragionamento è questo –ha detto Bersani-, quello di questi tempi, non è un passaggio da un governo all’altro, ma un passaggio di cui si parlerà nei prossimi anni. Con questa premessa: cercare di uscire dal cerchio surreale di una politica distante, in quanto noi siamo l’unico vero Partito a radicamento nazionale di questo Paese. Noi facciamo 2000 Feste l'anno. A noi la Lega e Berlusconi ci fanno un baffo!  Voi –ha detto rivolgendosi ai dirigenti locali- siete stati stimolanti e interessanti e vi siete occupati del tema del Partito. Ma ancora, questo non è il Partito democratico che voglio io, lo Statuto non mi consegna ancora la forbice. Dobbiamo trovare il modo di diventare il Pd e noi lo faremo. Andiamo a vedere i dati: l’80 per cento dei Segretari provinciali è sotto i 40 anni, mi viene da dire andiamo avanti così, ma voi delle altre generazioni date una mano. Bisogna sostenere un rinnovamento che significa si il voto per quello più giovane ma anche dare una mano. Ed io farò così. Avanti la nuova generazione ma con un po’ di memoria, di esperienza, di know-how. Dobbiamo misurarci con un progetto per l’Italia. Per dare un profilo culturale al Paese e lo faremo facendo un Partito su base territoriale. Il territorio resta il luogo privilegiato dove poter selezionare la gente che è in grado di guardare gli altri all’altezza degli occhi”.

"Questo per una ragione politica –ha spiegato il Segretario-, se uno non pensa di avere qualcosa alle spalle non può fare politica. È questo il tema, noi non crediamo nel Partito personale e pensiamo che la democrazia sia questo. E sul simbolo di Partito io Bersani non ce lo scrivo, Noi abbiamo preso un’altra strada rispetto alla personalizzazione di Berlusconi, e ciò sarà un vantaggio per noi, in Europa e nel solco delle grandi democrazie occidentali. Prima di tutto questo è un passaggio di fase e non possiamo accettare altre forme di governo di questo genere anche quando Berlusconi non ci sarà più. Davanti a questo, ci deve essere il decisionismo, ma non personalismo, anche se siamo assuefatti ad una personalizzazione dei Partiti. C’è una utilizzazione della legge elettorale come una nomina e noi su questa dobbiamo mettere mano e far riflettere la nostra gente, e avere tanto popolo a cui rivolgerci. Riflettiamoci, parliamo da Segretario a Segretario, da dirigente a dirigente se necessario. Alla prima Direzione da Segretario del Pd, ho detto: non sono permaloso, ho un atteggiamento amichevole verso tutta la nostra squadra, l’unico limite è che ci sia una critica rispettosa dei membri dell’associazione. Da adesso in poi io lo pretenderò. Faccio una scommessa: noi fra non molto, saremo il primo Partito del Paese. Vi chiedo: amicizia, apertura anche con umiltà".

“Siamo ad un passaggio cruciale per la storia del Paese. Noi abbiamo un Presidente del Consiglio che non può andare alla conferenza della famiglia –ha sottolineato Bersani tra gli applausi-. Noi come Pd,  stiamo parlando di coerenza politica, stiamo parlando di  Art.54 della Costituzione:  i cittadini cui sono affidate funzione pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Quindi, la correttezza politica è necessaria ma prima ancora viene quella personale, o in alternativa ci sarà una politica senza civismo: ci si dimentica che un minore è un minore e non puoi sbatterlo su una strada, non sono mica noccioline, questi, sono temi devastanti, è un aspetto drammatico, è una vergogna, non si può traccheggiare su queste cose. Il Segretario di Lussemburgo ci chiede come fate. Questi fatti ci screditano in tutti i tavoli esteri, tolgono dignità all'Italia”.

Bersani ha poi denunciato il pericolo della propaganda di Berlusconi che sta sulla faccia della soluzione e non sul problema, come ad esempio per la Campania, dove bisogna dire che c’è un ‘problema micidiale’, non piuttosto, ‘faccio un miracolo’. L’insufficienza delle soluzioni secondo questo governo è sempre colpa di qualcuno e inalberano ulteriormente le questioni. Anche nel dramma del Veneto alluvionato adesso denuncia:  "il Veneto è abbandonato… ma se hai tutto tu!  Un bel capolavoro ha fatto Berlusconi in questi mesi: massacrare la scuola e aumentare la spesa corrente. Se c’è una crisi, questa può far venire meno dei concetti basici di solidarietà: prima salviamo quelli e poi il resto. Anche nelle amministrazioni, se ci sono i tagli, i soldi devono andare prima ad una cooperativa di disabili ad esempio e poi al resto. Questo siamo noi, questo è il Pd. Insomma c’è ben altro da fare: Andiamo al soccorso del lavoro, dell’impresa, delle famiglie a basso reddito –ha dichiarato Bersani– perché con la crisi, abbiamo perso più degli altri, ma rimontiamo meno. L’Europa ci dice che abbiamo il debito più alto. Chi arriva dopo qua è in macello, come al solito.." ha detto ironicamente riferendosi alle due volte in cui il centrosinsitra ha vinto e ha dovuto rimettere in sesto le finanze pubbliche massacrate dalla destra.

“Il Paese sta andando alla deriva e noi diciamo: Berlusconi si dimetta, e chi l’ha criticato, stacchi la spina. Perché? Non ha curato la crisi economica, c’è crisi nella maggioranza di governo e siamo avvitati a problemi inutili. Non vogliamo ribaltoni del Paese, ma una ripartenza. Chiunque ha responsabilità e possibilità se le prenda, noi abbiamo chiarito qual è la nostra disponibilità. Noi stiamo lavorando per un progetto alternativo al centro-destra e ci stiamo muovendo sul lato dei contenuti: lavoro, legalità, regola e civismo. Ci vogliono: politiche industriali e della ricerca, lotta al precariato, fondi alla scuola e università, federalismo, insomma forze di un centrosinistra di governo. Al di là di queste mosse politiche noi abbiamo voluto questa iniziativa del 'porta a porta' che significa la presenza del Pd nei luoghi della gente, per dirgli cosa proponiamo. Una grande iniziativa capillare ed estesa in tutto il Paese. Dobbiamo avere la capacità di muoverci!”

“A Torino ho parlato partendo dal Mezzogiorno per creare una grande forza riformatrice. Ed ora devo chiedere a voi se siete d’accordo per fare l’11 dicembre a Roma una grande manifestazione nazionale”, ha chiesto il Segretario alla platea, che ha risposto con un lunghissimo applauso di consenso.

“Bene, allora è deciso così e la faremo per la democrazia e il lavoro e per dare solidarietà ad un Paese sbandato. La giornata di oggi ci dice che possiamo far vivere con orgoglio del Pd e senza il nostro progetto, altrimenti ci si tiene Berlusconi o il berlusconismo. Quindi chiediamo un rapporto amichevole alle forze politiche e anche sociali, agli associazionismi. Dobbiamo trovare una chiave di collaborazione. Basta tatticismi e autolesionismi, mettiamoci coraggio. Anche alla Lega dico basta ipocrisie, non mi si dica Roma ladrona se state con chi ha fatto a Roma le leggi per le cricche. Non mi si dica federalismo o autonomie, fanno da badante a Berlusconi per prendersi l’eredità sono il sottovaso di Berlusconi e aspettano”.

“Chiudo dicendo che abbiamo una certa idea di Partito e di come dovremmo costruirlo. Questa è una grande occasione di crescita del Pd. Noi non accettiamo di raccontare favole agli italiani, politica significa avere un progetto alternativo, perché corre l’idea che chi fa politica è uguale. Invece la differenza c’è e noi la dobbiamo considerare. Chi dice che non c’è differenza tra noi e il PDL tira acqua a Berlusconi. Impegniamoci tutti  perché il futuro è cruciale e non intendo giocarmelo tra quattro mura:  mettiamoci fiducia e ottimismo si capirà che siamo preoccupati dell’Italia e vogliamo dare un cambiamento vero al Paese”.

mercoledì 3 novembre 2010

Federalismo e legge finanziaria





Viviamo ormai in una gravissima crisi politica, economica e morale che impone a tutti noi uno scatto d’orgoglio e responsabilità verso il paese e i cittadini tutti.
Siamo impegnati su tutti i fronti per rilanciare la presenza del partito sul territorio e per far conoscere le nostre proposte su tutte le questioni che interessano la vita dei cittadini e delle imprese.
Già da adesso le Amministrazioni locali si trovano a fronteggiare una politica del
Governo sulle Autonomie locali fatta esclusivamente di tagli ai trasferimenti che
renderanno impossibile la chiusura dei bilanci per il 2011.
Ciò imporrà agli Amministratori tagli pesanti nel trasporto pubblico locale, nei servizi di assistenza alle persone, in quelli dell’istruzione, degli i asili nido, negli investimenti ecc..., con gravissime ripercussioni sul livello di prestazioni che subiranno un drastico ridimensionamento e sull’economia dei territori.
Tutto questo avviene mentre il Governo continua a praticare un “federalismo delle
chiacchiere” e ad essere sempre più schiava delle posizioni della Lega.
All’Assemblea Nazionale di Busto Arsizio è stato approvato un importantissimo
documento che contiene le proposte del partito “ PER UNA PROFONDA RIFORMA DELLO
STATO E DELLE AUTONOMIE” con l’indicazione di dieci idee sulle risorse, sul
federalismo e sul riordino dei poteri istituzionali a livello locale.

Il testo del documento "PER UNA PROFONDA RIFORMA DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE"

domenica 26 settembre 2010

NO A "CASELLI" E "PETROLIO"



CASELLI - Dopo la bocciatura da parte del Tar grazie al ricorso della Provincia di Roma, ecco la notizia della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della gara d’appalto dell’Anas per la realizzazione dei caselli per la riscossione dei pedaggi anche sull’Asse attrezzato Pescara-Chieti. L’annuncio da parte dell’Anas ci dà la certezza che il governo di centrodestra non si ferma neanche davanti alle sentenze dei tribunali e i furbetti del Pdl ci riprovano a imporre agli abruzzesi la tassa più pesante degli ultimi venti anni per fare cassa sulla pelle dei pendolari.

PETROLIO - Obiettivo 40 mila firme da raccogliere contro la petrolizzazione dell’Abruzzo a sostegno della proposta di legge del PD regionale che consentirebbe ogni forma di resistenza dinanzi alla Corte Costituzionale a cui si è già rivolto il Governo di Roma per consentire le coltivazioni e le trivellazioni petrolifere da parte delle compagnie multinazionali, sia a terra che in mare.
Il governatore Gianni Chiodi ha adottato scelte che non stabiliscono alcun divieto contro la petrolizzazione. Non siamo il partito del “no” ma di certo siamo il partito della ragione, che riflette sui rischi incalcolabili in caso di un disastro dalle proporzioni simili a quello avvenuto in Luisiana.

A tal proposito, nella mattinata di domenica 26 settembre 2010, il Circolo PD di Ripa Teatina si è mobilitato organizzando un banchetto informativo nel centro cittadino che ha fruttato una raccolta di 200 firme per dire "NO" all'Asse Attrezzato a pagamento e "NO" alla petrolizzazione dell'Abruzzo.

giovedì 15 luglio 2010

Da "MISSIONE COMPIUTA" a "MISSIONE IMPOSSIBILE"


 OVVERO, PROVE TECNICHE DI PROPAGANDA ELETTORALE

Da un articolo titolato “L’Ospedale sarà una scuola” riportato sul quotidiano Il Centro del 07/06/2010 si apprende dell’intenzione da parte dell’Amministrazione Comunale di Ripa Teatina di chiedere alla Regione la disponibilità del sito dove sorge attualmente la struttura dell’ospedale, per far partire il progetto del polo scolastico che comprenda materna, elementari e medie.

Si chiude così un ciclo di campagne elettorali durato 40 anni svolte all’insegna di una residenza sanitaria assistita per aprirne un’altra ai prossimi anni a venire sulla costruzione di un polo scolastico.

Ma dov’è finita la realizzazione della struttura ASL con 26 posti letto?

Era il 2003, primo anno del primo mandato dell’Amministrazione Petrucci/Rucci, Ripa Teatina tappezzata di manifesti che titolavano “MISSIONE COMPIUTA” e poi “la Ditta esecutrice è impegnata da contratto alla riconsegna dei lavori entro 12 mesi”.

Data per certa la sua realizzazione, una volta operativa avrebbe offerto notevoli vantaggi in termini di servizi e di occupazione.

Allora dicevano: Viene così risolto un problema carico d’anni e di parole, ma povero di fatti.

Visto che i fatti di allora non si sono concretizzati, aprendosi nuove frontiere viene da chiedersi:

E tutti i soldi già spesi su questa struttura?
E tutti i soldi già spesi sulla scuola in via Roma?
E tutti i soldi già spesi per gli adeguamenti della segreteria al convento?
E tutti i soldi già spesi per la scuola materna?

Perché spendere altri soldi quando per le strutture scolastiche attuali ne sono già stati spesi troppi?
E poi perché pensare adesso alla realizzazione di un polo scolastico, quando è già presente da più di 10 anni un progetto per realizzarlo in terreno di proprietà del comune?

Si sono fatte tante e troppe speculazioni sull’edificio dell’Ospedale, è il caso di dire basta e fare veramente qualcosa di concreto.

giovedì 1 luglio 2010

LA VERITA' SULLA PROVINCIA DI CHIETI


- STRADE ABBANDONATE;
- TURISMO E CULTURA: NESSUN PROGETTO
- SOCIALE: FONDI INSUFFICIENTI
- NESSUN PROGETTO EUROPEO

- NOMINA DIRETTORE GENERALE: STIPENDIO PARI A €120.000,00 ANNUI
- NESSUNA POSSIBILITA' DI PARLARE CON IL PRESIDENTE DI GIUSEPPANTONIO
- ASSESSORI ASSENTI

RISULTATO: UN ANNO PERSO

NE PARLEREMO LUNEDI' 5 LUGLIO 2010 ALLE ORE 21,00 PRESSO IL CIRCOLO PD DI RIPA TEATINA IN VIA N.MARCONE 23

INTERVERRANNO:

ANGELO RADICA (CONSIGLIERE PD PROVINCIA DI CHIETI)
CAMILLO DI GIUSEPPE (SEGRETARIO PD PROVINCIA DI CHIETI)

"Campagna promossa dal Gruppo Partito Democratico Provincia di Chieti"

martedì 15 giugno 2010

PROVINCIA DI CHIETI ASSENTE


La verità sul primo anno di amministrazione Di Giuseppantonio
è riassunta in questi dati

17 consigli provinciali all'interno dei quali sono stati discussi 29 ordini del giorno e 37 interrogazioni presentati dai gruppi di centro sinistra. Di questi, il gruppo del Partito Democratico ha proposto 17 mozioni e 33 interpellanze con risposta in aula.
Il 90% degli argomenti trattati in consiglio provinciale è stato proposto dai gruppi di centro - sinistra.

Senza l'opposizione la massima assise istituzionale dell'ente avrebbe avuto ben poche ragioni per di riunirsi, confrontarsi e deliberare su argomenti importanti che riguardano i cittadini della Provincia di Chieti.
All'assenza dell'azione amministrativa da parte della giunta si è aggiunta una palese incapacità d'iniziativa dei gruppi consiliari di maggioranza che, per colmare questa vistosa mancanza, hanno seguito la strada tracciata dal presidente Di Giuseppantonio cercando di sopperire al nulla con frequenti apparizioni sugli organi di stampa al solo intento di occupare ogni spazio disponibile per far passare un messaggio di facciata che dietro non ha che il nulla.
Incapacità a produrre iniziative sul territorio; prolungato fermo amministrativo, i cantieri fermi con i fondi disponibili sono l'emblema di questa amministrazione; perdita di "potere contrattuale" nei confronti della regione Abruzzo verso la quale non si è voluto salvaguardare gli importanti impegni a favore della Provincia di Chieti previsti in termini di opere infrastrutturali strategiche; nessuna iniziativa concreta per la difesa dei livelli occupazionali e degli investimenti; vistosa litigiosità interna tra le forze politiche di maggioranza ed una leadership debole, sempre meno in mano al Presidente eletto; bugie infondate e ripetute sulla presunta "voragine" di debiti; scarsa disponibilità alla trasparenza e al dialogo con i cittadini; turismo e cultura nessun progetto; nessun progetto europeo.
Insomma tutto drammaticamente fermo!
Queste la caratteristiche di questo primo anno di amministrazione di destra alla Provincia di Chieti.
"Provincia assente": una definizione che riassume il nostro giudizio sull'amministrazione Di Giuseppantonio, giudizio confermato dai cittadini, dalle donne e dagli uomini impegnati nelle istituzioni, dai lavoratori, dalle parti sociali, dalle associazioni, dalle classi più deboli.
Una cocente delusione per chi pensava che un cartello elettorale potesse garantire un governo efficiente.
Noi lo sapevamo. Vincere è una cosa, amministrare un'altra. È di qualche giorno una lettera inviata alle municipalità nella quale si chiede di provvedere alla pulizia delle strade con l'impegno di un contributo in denaro da parte dell'amministrazione provinciale. Un atto inammissibile che denuncia la scarsa propensione all'assunzione di responsabilità da parte di una provincia che delega con una procedura tra l'altro illegittima, le sue competenze ordinarie ma si preoccupa di nominare un direttore generale con un compenso di 120mila euro annui. E le strade giacciono in totale abbandono, come tutto il resto.
Occorre grande senso di responsabilità per riprendere la strada dello sviluppo e della crescita.
Da parte nostra continueremo ad esercitare un lavoro quotidiano con una opposizione responsabile formulando proposte, ascoltando le istanze del territorio e dei cittadini e non facendo mai mancare la nostra vicinanza.
Anche dai banchi dell'opposizione si può e si deve lavorare per il bene della Provincia di Chieti e noi non ci stancheremo di impegnarci per questo.

Campagna promossa dal Gruppo Partito Democratico Provincia di Chieti

domenica 13 giugno 2010

Ripa Teatina "Democratica"

Sabato 5 giugno Ripa Teatina "Democratica" all'insegna della I° Festa di partito organizzata dal locale Circolo PD. Si è svolta in una serata gradevole con una notevole affluenza di partecipanti, tema dell'incontro pubblico "PD con il Territorio" hanno partecipato il Sen. Giovanni Legnini, Camillo D'Alessandro (capogruppo PD al consiglio regionale), Silvio Paolucci (segretario regionale), Camillo di Giuseppe (segretario provinciale), Franco Caramanico (consigliere regionale). Sono stati affrontati temi a 360° a iniziare da quelli relativi alla finanziaria che pochi giorni fa il Governo ha presentato con una manovra economica che non sostiene le famiglie e le imprese, che non contiene misure per i giovani e la crescita e prevede tagli indiscriminati destinati a colpire i servizi per i cittadini, dalla scuola alla sanità ai trasporti. Saranno soprattutto le persone più deboli a pagare le conseguenze della manovra, che lascia invece al riparo le grandi ricchezze e le rendite e non combatte in modo efficace l’evasione fiscale, fatto evidente che sono sempre i ceti più deboli a pagare è la possibile imposta a pedaggio dell'asse attrezzato. Un governo che per due anni ha negato la crisi getta ora su comuni, province e regioni il peso del risanamento dei conti pubblici, senza nessun rispetto per chi si misura ogni giorno sul territorio con i bisogni reali dei cittadini, per questo il PD evidenzia la necessità ad un patto di stabilità che introduca regole che garantiscano l’equilibrio dei bilanci degli enti locali, consentendo di programmare un ricorso al debito sostenibile senza mettere in pericolo i conti pubblici nazionali. Per quanto riguardano regione e provincia si evidenzia il dissesto finanziario causato da un'egemonia di AN quando nei precedenti anni hanno governato in provincia, regione e governo centrale, ora sono tornati nell'immobilismo più assoluto, occasione persa nella vicenda della ricostruzione aquilana, nella quale il nuovo ruolo del Presidente Chiodi come commissario straordinario non ha segnato nessuna svolta nella capacità di ottenere dal governo un trattamento adeguato, lo stesso Chiodi non è riuscito ad aprire un dibattito con le forze economiche sociali e politiche per ridefinire la funzione strategica del capoluogo regionale. Il Pd lavorerà affinchè un nuovo quadro normativo nazionale e regionale possa individuare strumenti più idonei per la ricostruzione e definire senza timori risorse più certe. Allo stesso modo l’occasione si è persa con la programmazione dei fondi Fas, 850 milioni di euro, decisivi per il futuro dello sviluppo regionale e per i quali il Pd avanzerà idee chiare proponendo di concentrare le risorse. Sulla questione petrolio il Gruppo Consiliare Regionale, d’intesa con la Segreteria Regionale del Partito Democratico e con la preziosa collaborazione di insigni giuristi, ha predisposto un disegno di legge per bloccare la deriva petrolifera e la trasformazione del nostro territorio da Regione verde d’Europa a Regione mineraria.
La serata è proseguita allietata da stand gastronomici e dal concerto/cabaret di Rocco N'Rollo, la festa si è conclusa con l'estrazione della lotteria.

vedi le foto su facebook

lunedì 7 giugno 2010

ILLUMINAZIONE A MACCHIA DI LEOPARDO


Ci è giunta al Circolo una segnalazione da un cittadino:



ILLUMINAZIONE A MACCHIA DI LEOPARDO
ovvero
IL RISPARMIO ENERGETICO NEL 2010

A CAUSA DELLA SITUAZIONE ECONOMICA CHE HA COINVOLTO ANCHE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, L’AMMINISTRAZIONE DI RIPA TEATINA E’ CORSA AI RIPARI…. UNO DEI PROVVEDIMENTI ATTUATO DA CIRCA DUE ANNI AD OGGI E’ NATO DALLA ELABORAZIONE DI UNA GRANDE IDEA PER RIDURRE LA SPESA DELLE BOLLETTE RELATIVE ALL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA CHE AMMONTA PER IL SOLO CONSUMO A 90.000 Euro/Anno NONCHE’ 8.000 Euro/Anno PER LA MANUTENZIONE DELLA RETE.
L’IDEA E’ STATA QUELLA DI SPEGNERE LE LUCI DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA A PARTIRE DALLE ORE 3 E TRENTA DELLA NOTTE, LO SPEGNIMENTO NON INTERESSA TUTTA LA RETE, MA BENSI’ ALCUNE ZONE - E SEMPRE LE STESSE - DELL’AREA URBANA DEL PAESE,
RESTANO ACCESI ALCUNI TRATTI D’ILLUMINAZIONE NEI PRESSI DEL RISTORANTE EX CASA DI FILIPPO, UN TRATTO DOPO IL BIVIO DELLA “ICONICELLA”, DEI TRATTI DI VIALE EUROPA IL CENTRO STORICO E’ ILLUMINATO A GIORNO FORSE QUESTO PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO STORICO NOTTURNO!
RIMANGONO AL BUIO BUONI TRATTI D’ILLUMINAZIONE IN ZONE FORSE RITENUTE DI PIU’ AD ALTO CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA.
PER CAPIRE DI PIU’ C’E’ DA DIRE CHE:
* I PUNTI DI PRESA, CONTATORI ENEL, CIRCA 61 PER TUTTA LA RETE D’ILLUMINAZIONE PUBBLICA DI RIPA SONO STATI DOTATI (A FRONTE DI UNA SPESA FATTA DALL’AMMINISTRAZIONE) TUTTI DI TIMER ORARIO PER COMANDARE L’ACCENSIONE E SPEGNIMENTO DELLE LUCI, MA QUESTI SOLO IN ALCUNE ZONE SONO MESSI IN FUNZIONE.
* NONOSTANTE SIANO PRESENTI SUL LIBERO MERCATO ALMENO UNA DECINA DI FORNITORI DI ENERGIA ELETTRICA CHE OFFRONO TARIFFE COMPETITIVE, I CONTRATTI IN ESSERE AD OGGI PER L’ILLUMINAZIONE PUBBLICA DI RIPA TEATINA SONO IN MANO AD ENEL DISTRIBUZIONE - CHE OFFRE LE TARIFEF PIU’ ALTE -
* ESISTONO OGGI SOLUZIONI CHE ABBATTONO DEL 70% IL CONSUMO DI ENERGIA ELETRICA DI OGNI SINGOLA LAMPADINA, ED ELIMINANO IL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO COME DETTATO DALLA DIRETTIVA DELLA COMUNITA’ EUROPEA, NONCHE’ DEL PROBLEMA DI INQUINAMENTO E SMALTIMENTO DELLE ATTUALI LAMPADE AI VAPORI DI SODIO AD ALTA PRESSIONE O AL NEON.
RITENIAMO CHE TALE STATO DI FATTO CHE PERDURA GIA’ DA DUE ANNI E’:
* DISCRIMINANTE PER I CITTADINI RESIDENTI INTERESSATI.
* NON E’ ACCETTABILE E NON GIUSTIFICATO DALLA NOBILE CAUSA DI CONTENERE LA SPESA DELLA BOLLETTA ENERGETICA.
* ABBASSA IL GRADO DI SICUREZZA RISPETTO AI FREQUENTI FURTI NOTTURNI NELLE CASE.
* NON PORTA A SIGNIFICATIVI RISPARMI ECONOMICI IN BOLLETTA.
* SONO ATTUABILI ALTRE SOLUZIONI CHE PORTANO AL RISPARMIO ECONOMICO.
IL RISPARMIO ENERGETICO DEVE ESSERE FATTO E DEVE COINVOLGERE TUTTI I CITTADINI DI RIPA.
SOLUZIONI A MACCHIA DI LEOPARDO NON SI SPOSANO CON IL “RISPARMIO ENERGETICO”

domenica 30 maggio 2010

FESTA DEMOCRATICA 2010


A RIPA TEATINA IL GIORNO SABATO 5 GIUGNO 2010 IN PIAZZA G.MARCONI (EX-CONVENTO), SI SVOLGERA' LA I° FESTA DEMOCRATICA ORGANIZZATA DAL CIRCOLO PD DI RIPA TEATINA.

PROGRAMMA:

ORE 20,00
APERTURA STAND GASTRONOMICI

ORE 20,30
"PD CON IL TERRITORIO"
Coordina: Camillo D'Alessandro (Consigliere e Capogruppo PD Regione Abruzzo)
Partecipano: Sen. Giovanni Legnini, Silvio Paolucci (Segretario Regionale PD), Camillo Di Giuseppe (Segretario Provinciale PD), Consiglieri PD regionali e provinciali.

A SEGUIRE
Serata CABARET con "ROCCO N' ROLLO"

ORE 24,00
ESTRAZIONE LOTTERIA

venerdì 7 maggio 2010

9 maggio 1978



Sono passati più di trent'anni quando in una Renault4 rossa veniva rinvenuto il corpo di Aldo Moro, assassinato dopo 55 lunghi giorni di prigionia, che hanno lasciato gli italiani con il fiato sospeso. Nello stesso giorno, un'altra tragedia colpiva la Sicilia, l'assassinio di Peppino Impastato, figlio ribelle della mafia siciliana. La sua casa sorgeva a cento passi da quella del potente boss Tano Badalamenti, ma non per questo Peppino smetteva di urlare che la "mafia è una merda" incurante delle conseguenze. Due vicende apparentemente lontane, specchio di un periodo e di un'Italia che sta mutando dal punto di vista politico e culturale, ma pur sempre ostaggio delle sue violenze. Moro prigioniero politico delle Br, Impastato personaggio scomodo per la Mafia dei boss.

Lo stesso capo d'accusa ha deciso la loro condanna, il coraggio del cambiamento. Lo statista delle larghe intese politiche, presidente della Dc che vedeva, finalmente possibile un allargamento a Sinistra della compagine politica, e l'altro decisamente più giovane che nel sud dominato dalla cultura dell'illegalità smuove le coscienze dei suoi coetanei attraverso la sua Radio Aut, costruendo e urlando il coraggio del cambiamento con un progetto nuovo, capace di risvegliare le menti di tanti giovani. Due esempi e due destini, legati dalla stessa data divenuta il simbolo di una tragedia collettiva, di un Paese che non è stato capace di salvare Moro e difendere il coraggio del giovane Impastato. Un Paese rimasto inerme, che ha svelato la debolezza della nostra democrazia e che ha pagato a caro prezzo le proprie paure.

venerdì 30 aprile 2010

1° MAGGIO - FESTA DEI LAVORATORI


Sono usciti i dati ISTAT sull'occupazione. A marzo, da quando ha avuto inizio la crisi, a metà 2008, sono stati persi 981 mila posti di lavoro. I disoccupati sono circa 2 milioni 200 mila, 740 mila in più nello stesso periodo. Il tasso di disoccupazione è all'8,8%

sabato 24 aprile 2010

Il 25 aprile, un giorno per coltivare sentimenti di libertà


di Graziano Esposito

Il 25 aprile 1945 i partigiani liberano Milano dall’occupazione dei nazisti e dai fascisti. La popolazione civile insorge e vaste zone dell’Italia settentrionale - e molte città - sono liberate prima dell’arrivo delle truppe anglo-americane che, dopo aver superato l’ultimo ostacolo della Linea Gotica in Toscana, incalzano le truppe tedesche in ritirata nella pianura Padana.

All’inizio dell’insurrezione di Milano Benito Mussolini è ancora in città e, di fronte al precipitare degli eventi, tenta di concordare col Comitato di Liberazione Nazionale una resa onorevole.

Non trovando le condizioni per un accordo, Mussolini decide di fuggire. Travestito da soldato tedesco e sotto la scorta delle SS, cerca di raggiungere la Svizzera (col progetto di riparare poi in Spagna, ancora governata dal generale Franco). Giunto nei pressi della frontiera, però, a causa delle difficoltà di superare il confine, il gruppo si unisce a un distaccamento tedesco in ritirata.

A Dongo il dittatore è riconosciuto e catturato da un gruppo di partigiani. E’ l’ultimo atto del ventennio fascista.

La ricostruzione delle ultime ore di vita del duce e le circostanze della sua esecuzione sono ancora oggi al centro di un acuto dibattito storiografico che non ha ancora chiarito molti dettagli sulla fine di Mussolini. Secondo la versione ufficiale egli è subito fucilato per ordine del CLN, insieme all’amante Claretta Petacci che l’ha seguito nella fuga.

 Il 29 aprile i loro corpi sono esposti, insieme con quelli di altri gerarchi, in Piazzale Loreto a Milano, appesi a testa in giù alla tettoia di un distributore di benzina, nello stesso luogo dove in precedenza erano stati trucidati e ammucchiati i corpi di quindici partigiani.

 Il 25 aprile è un giorno che non possiamo permetterci di dimenticare, non possiamo acconsentire che diventi un giorno come tutti gli altri. L’eredità spirituale di quelle giornate deve essere una fonte inesauribile, dove abbeverare la nostra esigenza di libertà. Il sacrificio di milioni di morti deve essere il sigillo indelebile della nostra unità nazionale.

Come dimenticare le stragi nazifasciste sparse per tutto il territorio italiano; quella di Pietransieri, forse la più significativa per il popolo  abruzzese avvenuta il 21 novembre 1943 dove le vittime furono 128 e tra esse 34 bambini al di sotto dei 10 anni e un bimbo di un mese. Oppure la strage di Sant’Agata a Gessopalena quando nel 1944 i tedeschi uccisero quarantadue persone, soprattutto donne e bambini.

La nostra memoria deve combattere contro l’oblio della storia o peggio contro chi questa storia la vuole disconoscere.

La libertà non è un bene che si acquisisce una volta per sempre ma una lenta conquista giornaliera.

Il 25 aprile un giorno per coltivare sentimenti di libertà.



mercoledì 31 marzo 2010

DIAMO UN SENSO ALLA PASQUA


VOGLIAMO IMPEGNARCI  AFFINCHE’ GLI AUGURI DI PASQUA NON SI RIDUCANO AD ATTEGGIAMENTI CORTESI MA VELATI DI IPOCRISIA.

VOGLIAMO AUGURARVI UNA PASQUA NON VUOTA E RIDOTTA A PURO MATERIALISMO,

IL CUI SENSO POSSA RESTITUIRE SIGNIFICATO ALLA NOSTRA VITA,

CHE POSSA ESSERE MOTIVO DI SPERANZA NEL PRESENTE E NELLA VITA FUTURA,

CHE CONSEGNI LA PACE DENTRO IL CUORE DI OGNI UOMO,

CHE SIA MOTIVO DI CONCORDIA E RISCOPERTA DEL BENE COMUNE.

IL CRISTO CHE HA SCONFITTO LA MORTE POSSA PARLARE NEL CUORE DI OGNI PERSONA.

mercoledì 24 marzo 2010

Uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico

di Graziano Esposito

Il convegno su Aldo Moro con la figlia Maria Fida, avvenuto venerdì 19 marzo 2010 a Ripa Teatina presso l'Auditorium Comunale, è stato la realizzazione di un piccolo miracolo popolare.

Mentre era descritta l’esistenza viva di Moro, con la sua famiglia, con i suoi pochi amici e con gli studenti, si raffigurava nella sala la presenza di un uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico.

Queste parole usate da Paolo VI durante la messa di suffragio per la morte di Moro, descrivono nella maniera più compiuta la figura dell’uomo che, come dice Maria Fida, non deve essere ricordato per un corpo chiuso in un bagagliaio di una macchina, ma per la sua statura morale e limpido esempio di politico dedito con tutto il cuore alla realizzazione del bene comune.

L’incontro, preceduto dalla proiezione del film “ La verità negata” che ha cercato di porre degli interrogativi sui giorni del sequestro e l’assassinio dello statista democristiano, si è sviluppato sulla narrazione di Maria Fida.

Ella, oltre  che raccontare, ha letto pagine del suo ultimo libro "Nuvole rosse sulla trincea invisibile", belle, nette e tracimanti di dolore inesauribile che ha segnato e segna ancora la sua esistenza da quel maledetto 14 marzo1978.

A certificare la bontà dell’incontro è stata la testimonianza di molti presenti che si sono avvicinati per ringraziare della qualità del tempo trascorso insieme dove emozioni e suggestioni si sono succeduti con ritmo progressivo e incalzante.

Il buon successo dell’iniziativa farà da sprono per altri e più coinvolgenti incontri.


martedì 9 marzo 2010

A TUTTE LE FAMIGLIE DI RIPA TEATINA

DA ALCUNI GIORNI VIENE RECAPITATA AI CITTADINI DI RIPA TEATINA UNA LETTERA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE CON L’INTENTO DI SPIEGARE L’AUMENTO DELLA TASSA SMALTIMENTO RIFIUTI SOLIDI URBANI (TARSU).
NELLA LETTERA DEL SINDACO, CON MALCELATO FASTIDIO, DICHIARA DI VOLER FARE CHIAREZZA UNA VOLTA PER TUTTE, MA NONOSTANTE IL NOTEVOLE IMPEGNO DEL PRIMO CITTADINO NON SONO CHIARE ALCUNE COSE.
SUL GIORNALE DEL SINDACO “RIPARLIAMONE” DEL 2008 N.1, SI AFFERMA CHE, POICHE’ LA DISCARICA DI FARA FILORUM PETRI STAVA PER CHIUDERE, CON IL CONSEGUENTE AUMENTO DEL COSTO DELLO SMALTIMENTO, OCCORREVA INIZIARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, SEMPRE SU “RIPARLIAMONE” DEL 2008 N.3, AD UN MESE DALL’INIZIO DELLA RACCOLTA PORTA A PORTA, SI ESALTAVA IL SUCCESSO DELLA DIFFERENZIATA E SEMPRE SU “RIPARLIAMONE” AL N.1 DEL 2009, SI COMUNICA CHE SOLO IL 25% DEI RIFIUTI ANDAVA IN DISCARICA.
COSI’ SI SCRIVEVA NELL’ULTIMA EDIZIONE DI “RIPARLIAMONE”: ANCHE SE PER IL MOMENTO NON AVREMO VANTAGGI ECONOMICI SULLA BOLLETTA... ...CONTINUANDO CON TALE PAZIENZA, DINAMICA E LABORIOSA COOPERAZIONE, GLI ECOVANTAGGI (ECONOMICI ED ECOLOGICI) NON TARDERANNO.
DUNQUE, UNA VOLTA CHE ABBIAMO CAPITO CHE LA CHIUSURA DELLA DISCARICA DI FARA FILORUM PETRI NON C’ENTRA CON L’AUMENTO, UNA COSA NON ABBIAMO CAPITO: SE C’ERANO TUTTI I PRESUPPOSTI PER ABBASSARE LA TARSU COME MAI E’ AUMENTATA DEL 36%?
FORSE E’ TROPPO ONEROSA LA DITTA CHE GESTISCE LA RACCOLTA? SE E’ COSI’, COME MAI E’ STATO PROROGATO IL SERVIZIO ALLA STESSA DITTA PER ALTRI ..... ANNI SENZA INDIRE UN NUOVO APPALTO?

LE ALTRE DOMANDE CHE I CITTADINI VORREBBERO PORRE PER COMPRENDERE MEGLIO IL COSTO DEL PROPRIO SENSO DI RESPONSABILITÀ:
- COME MAI SE TUTTO ERA GIÀ PREVISTO, SI PAGA DI PIÙ ORA CHE LO SMALTIMENTO DELL'INDIFFERENZIATO È IL 25% A FRONTE DE 100% DELL'ANNO PRECEDENTE?
- PERCHÉ NON SI ACCENNA AD EVENTUALI ENTRATE DAGLI ACCERTAMENTI CATASTALI?
- PERCHÈ NON SI ACCENNA A QUANTO SI RICAVA DAL 75% DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA?
- È STATO FATTO UNO STUDIO PER MIGLIORARE ULTERIORMENTE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA?
- È STATA FATTA UN INDAGINE PER CAPIRE COME MAI ALCUNI COMUNI LIMITROFI PAGANO UNA TASSA DI GRAN LUNGA INFERIORE A RIPA TEATINA?

ECCO, QUESTI SONO ALCUNI QUESITI CHE I CITTADINI HANNO IL DIRITTO DI PORRE ALL'AMMINISTRAZIONE, MAGARI CON UN'INCONTRO PUBBLICO E NON CON UNA LETTERA CHE SPIEGA POCO E NIENTE E CHE, NEL RISPETTO DELL'AMBIENTALE, CONTRIBUISCE AD AUMENTARE I COSTI A CARICO DEI CITTADINI, COME NON È NEANCHE GIUSTO PER IL MOMENTO DI CRISI GENERALE, TENUTO CONTO CHE GLI SPRECHI DI DENARO IN QUESTO MOMENTO SUONANO OFFENSIVI RISPETTO A CHI HA PERSO IL LAVORO ED È IN CASSA INTEGRAZIONE, A CHI HA DIFFICOLTÀ CON LA PROPRIA IMPRESA, A CHI NON ARRIVA ALLA TERZA SETTIMANA CON LO STIPENDIO, AVERE LA PRETESA CHE SPENDERE QUALCHE EURO IN PIÙ AL MESE SIA UN SACRIFICIO SOSTENIBILE.

PROPRIO IL SINDACO, NELL'ULTIMA EDIZIONE DEL SUO GIORNALE RIPARLIAMONE, IN UN'ARTICOLO DAL TITOLO "UN'OCCASIONE DI CONFRONTO DEMOCRATICO PERSA", ELOGIAVA I PROPRI PRINCIPI ETICI E MORALI ACCUSANDO ALTRI DI "MANCANZA DI RISPETTO" VERSO I CITTADINI, INFATTI, NE È DIMOSTRAZIONE PROPRIO IN QUESTA OCCASIONE COME VIENE GESTITO IL PROGRAMMA ELETTORALE ATTENTO A COGLIERE E SODDISFARE LE ESIGENZE DEI CITTADINI CON IL MASSIMO DELLA TRASPARENZA.

E' in gioco la democrazia

di Giustino Zulli

Nel corso degli ultimi dieci giorni si sono verificati due avvenimenti che considero vergognosi e di particolare gravità per la nostra democrazia e che dimostrano ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, qual è il livello di arroganza a cui si può arrivare quando si hanno in mano le leve del potere.

Il primo: in Lombardia e Lazio le liste del PdL non sono state presentate a norma delle leggi in vigore e hanno rischiato l'esclusione dalla campagna elettorale? Niente paura perchè c'è sempre un Consiglio dei Ministri disposto ad emettere un decreto interpretativo "ad listam" per consentire a chi fa carta straccia di leggi e regolamenti di farla franca. In precedenti elezioni amministrative, molte liste non sono state ammesse perchè presentate fuori dalle norme che regolano la materia. Sono forse stati assunti provvedimenti riparatori? No, perchè a commettere gli errori sono stati gli esponenti dei partiti di centrosinistra. Anche nella Provincia di Chieti ci sono stati casi analoghi ma nessuno, da destra, ha invocato il sacro diritto alla competizione. In diversi Comuni hanno vinto le destre per mancanza di liste alternative. Mi sono chiesto spesso, in questi ultimissimi giorni, cosa avrebbe fatto il Governo se a presentare le liste in ritardo o in difetto fossero stati gli esponenti del centrosinistra e mi sono risposto da solo: non ci sarebbero stati provvedimenti a sanatoria come non ce ne saranno, probabilmente, per le liste che hanno avuto qualche problema come a Chieti quella presentata dal candidato Sindaco Giustino Angeloni perchè il decreto interpretativo si riferisce alle sole elezioni regionali di Lazio e Lombardia. Questi fatti dimostrano ancora una volta, come nella "Fattoria degli animali" di George Orwell, che anche se è vero che "tutti gli animali sono uguali", ci sono sempre alcuni animali, nella fattispecie i maiali, "più uguali degli altri".

Il secondo, purtroppo con la sordina dei grandi mezzi di informazione scritta e parlata, ha sferrato un altro durissimo attacco ai diritti dei lavoratori dipendenti con la manomissione dell'articolo 18 della Legge 300 del 20 maggio 1970, più conosciuta probabilmente come lo "Statuto dei diritti dei lavoratori". Le destre, in verità, ci avevano già provato nel 2002 a mettere la museruola ai lavoratori dipendenti e il golpe non riuscì solo perchè, da sola, la Cgil portò al Circo Massimo di Roma, il 23 marzo, oltre tre milioni di persone per manifestare la sua contrarietà. Oggi, con un sindacato diviso per responsabilità di Cisl e Uil che oramai stanno condividendo tutto ciò che propone loro l'attuale Governo, una dfficile crisi economica e occupazionale, una montagna di richieste di cassa integrazione guadagni e mobilità, il Governo Berlusconi, così pronto a soddisfare le richieste degli evasori con i ridicoli scudi fiscali che offendono chi paga correttamente le tasse, continua la sua sitematica demolizione del diritto del lavoro e sconcerta che Cisl, Uil e anche Ugl, sempre così pronte a lottare contro i Governi Prodi, abbiano messo la coda tra le gambe alla faccia della sempre conclamata-a chiacchiere-autonomia del movimento sindacale.

Questi due gravissimi e vergognosi avvenimenti debbono trovare la più ferma risposta di tutti i democratici, dei lavoratori e pensionati che dovranno partecipare in massa allo sciopero generale di venerdì 12 marzo -che in Provincia di Chieti sarà caratterizzato da una manifestazione sindacale che si svolgerà ad Ortona- e alla giornata di protesta organizzata da diversi partiti di opposizione sabato 13 a Roma.

E' in gioco la democrazia e il Governo Berlusconi sta facendo prove di regime. Per sconfiggere queste vocazioni autoritarie, partecipiamo in massa alle manifestazioni del 12 e 13 marzo ma sopratutto, il 28 e 29 marzo, votando per i partiti di centrosinistra, facciamo abbassare la cresta a tutti i reazionari del Paese. Ne va del nostro futuro e di quello delle nuove generazioni.

venerdì 5 marzo 2010

Eroi, le vittime della mafia

di Francesca Visco (16 anni)

Come pensate che sia un eroe? Come Ercole, grande mito della mitologia greca? Oppure uno dei vostri miti del calcio, come Ronaldinho? Secondo noi, eroe è chi combatte ogni giorno per le cause del nostro paese, che si occupa di noi, che non ha paura di niente e di nessuno... Chi combatte contro il problema della mafia, per la libertà della Repubblica, per il bene dell'Italia.

Questo tema è molto delicato perchè dobbiamo dire che a volte proprio il rispetto della legalità sembra oggetto di una sottovalutazione da parte di noti esponenti delle istituzioni che dovrebbero essere i primi ad insegnare questo valore ai giovani ed ad osservarlo.

Lo stato ha alzato notevolmente il livello della lotta contro la mafia. Ricordo ancora gli anni in cui i mafiosi erano davvero a piede libero perchè lo Stato non perseguiva con decisione e tranquillamente il mafioso bivaccava al bar, all'angolo di casa sua, mentre ufficialmente era latitante. Oggi non è più così: da diversi anni, sotto vari governi, c'è stata una decisa svolta nella lotta contro la mafia da parte dei Carabinieri e della Magistratura. Certamente Falcone e Borsellino sono stati gli antesignani di questa svolta e hanno pagato con la vita.

Loro hanno bisogno del nostro rispetto; sono caduti per la libertà della Repubblica. Così come per quelli del terrorismo deve essere istituita una giornata per ricordarli.

Da "La Voce del Gonzaga" periodico del Liceo I.Gonzaga di Chieti ed.2009/2010 (Parole di legalità)

domenica 21 febbraio 2010

Una Raccolta di.... Delusioni

Poco più di un anno fa abbiamo iniziato la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.

Con enfasi ci hanno raccontato che essa era necessaria, oltre che per motivi strettamente ecologici, per ridurre i costi dello smaltimento.

Non sarebbero tardati vantaggi economici per le famiglie di Ripa Teatina.

Questo legittimo intento era ribadito anche nell'ultimo numero del giornale del Sindaco "RIPARLIAMONE".

I cittadini Ripesi, con meritevole impegno, hanno differenziato il 75% dei rifiuti.

Come premio per l'impegno, l'Amministrazione comunale ha aumentato del 36% la tassa sullo smaltimento.

Come mai nei paesi vicini la tassa è rimasta invariata o addirittura diminuita mentre per noi arriva una stangata?

Dopo l'attivazione della raccolta differenziata, l'Amministrazione Comunale di Crecchio ringraziava i cittadini che hanno consentito un risparmio di 17.000,00 euro e preannuncia per il 2010 una sensibile riduzione delle tariffe dei rifiuti. (Come da comunicato allegato pubblicato dell'Amministrazione Comunale di Crecchio)

Dopo l'attivazione della raccolta differenziata, l'Amministrazione Comunale di Ripa Teatina ringrazia i cittadini, che hanno raggiunto le stesse quote percentuale di quelle di Crecchio, aumentando la tariffa dei rifiuti per il 2010 del 36%!!!!!!

Noi chiediamo che l'Amministrazione Comunale di Ripa Teatina riveda urgentemente l'aumento della TARSU.

(Consegnata al Gruppo di Minoranza in data 20 febbraio 2010)

martedì 9 febbraio 2010

10 febbraio, il giorno del ricordo



Il Giorno del ricordo rappresenta un’opportunità per ricordare i drammatici eventi prodotti da nazionalismi esasperati che si sono replicati negli anni e sotto i diversi regimi. Istituito nel 2004 al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati. La ricorrenza del 10 febbraio fu scelta per ricordare il giorno del 1947 in cui fu firmato a Parigi il trattato di pace tra l’Italia e le nazioni vincitrici della Seconda Guerra mondiale. La vicenda delle foibe è stata a lungo trascurata nel dopoguerra italiano per i convergenti interessi di governo e opposizione del tempo. Ma ciò che avvenne durante e alla fine della seconda guerra mondiale, e che condusse alla morte migliaia di persone e all’esodo forzato delle popolazioni di lingua italiana che vivevano in quell’area, non può essere rimosso. Il giorno scelto per ricordare le vittime delle foibe e coloro che furono costretti a una migrazione forzata è un simbolo di pace. I tragici fatti del confine orientale ci siano da monito e ci spingano a ribadire oggi quei valori, che furono negati all’epoca, di pace, integrazione e convivenza tra popoli.

« Ancora adesso la notte ho gli incubi, al ricordo di come l'abbiamo trovata: mani legate dietro alla schiena, tutto aperto sul seno il golfino di lana tirolese comperatoci da papà la volta che ci aveva portate sulle Dolomiti, tutti i vestiti tirati sopra all'addome.... Solo il viso mi sembrava abbastanza sereno. Ho cercato di guardare se aveva dei colpi di arma da fuoco, ma non aveva niente; sono convinta che l'abbiano gettata giù ancora viva. Mentre stavo lì, cercando di ricomporla, una signora si è avvicinata e mi ha detto: "Signorina non le dico il mio nome, ma io quel pomeriggio, dalla mia casa che era vicina alla scuola, dalle imposte socchiuse, ho visto sua sorella legata ad un tavolo e delle belve abusare di lei; alla sera poi ho sentito anche i suoi lamenti: invocava la mamma e chiedeva acqua, ma non ho potuto fare niente, perché avevo paura anch'io"»
(Dal racconto di Licia Cossetto, sorella di Norma medaglia d'oro al valor civile)

sabato 6 febbraio 2010

LA CONCEZIONE DELLA DEMOCRAZIA


In merito all'incontro con le autorità avvenuto in data 06 febbraio 2010 presso la Sala Consiliare del comune di Ripa Teatina per segnalazione e prevenzione episodi di microcriminalità nel territorio di Ripa Teatina, il Segretario del Circolo PD di Ripa Teatina sollecitato dal Capogruppo Consiglieri Comunali di Minoranza per contribuire alla prevenzione dei problemi in oggetto, si presentava alla riunione accompagnato dal Capogruppo di Minoranza, ma veniva immediatamente allontanato dai Consiglieri di Maggioranza perchè, secondo loro, non invitato.

Ci chiediamo, la microcriminalità che ultimamente sta affliggendo il nostro paese è una questione privata o interessa tutti i cittadini di Ripa Teatina?

Ricordiamo che il Segretario di un Partito Politico non rappresenta soltanto se stesso, ma tutti gli aderenti e simpatizzanti del Partito medesimo.

giovedì 28 gennaio 2010

TESSERAMENTO PD 2010


L’Organizzazione Nazionale ha programmato tre giornate per l’apertura della campagna del tesseramento per il 29, 30 e 31 gennaio.
In queste giornate, il Circolo PD di Ripa Teatina sarà aperto il giorno sabato 30 gennaio dalle 16,00 alle 18,30 e domenica 31 dalle 08,30 alle 12,30 per accogliere iscritti, simpatizzanti ed elettori che vorranno rinnovare la tessera o iscriversi per la prima volta.
L’evento centrale si terrà sabato 30 gennaio dalle ore 16 alle 18,30, in cui ci sarà una diretta televisiva su YouDem che verrà trasmessa al circolo, con la presenza del Segretario Nazionale Pierlugi Bersani e di tutto il gruppo dirigente.

martedì 26 gennaio 2010

Davanti alla tragedia della Shoah, a nessuno è lecito passare oltre



di Graziano Esposito

All’alba del 27 gennaio 1945 i primi soldati dell’Armata Rossa che posero gli occhi su quel reticolato di ferro spinato che avvolgeva innumerevoli baracche di legno, non potevano ancora comprendere che stavano scoperchiando un crimine, le cui atrocità ha macchiato in modo indelebile la storia dell’umanità.
Auschwitz non era che uno, anche se il più grande, dei campi di concentramento che il regime nazista aveva disseminato per l’Europa per portare a termine la soluzione finale, lo sterminio del popolo ebraico.
Il germe velenoso della dissoluzione degli ebrei era già contenuto nel Mein Kampf scritto da Hitler nel 1924 in carcere, dopo il fallito tentativo di colpo di stato a Monaco.
Ma la politica razziale nazista si evolse progressivamente dal 1933 quando nel partito nazionalsocialista divenne sempre più radicale l’avversione per le minoranze tedesche, in special modo contro gli ebrei.
La base del pensiero hitleriano era l’idea di una società divisa in due categorie: la comunità popolare che doveva costituire la struttura sociale della Germania e gli stranieri della comunità, che comprendeva gli stranieri, gli individui di origine ebraica, gli indigenti, i “lavativi”, i portatori di handicap fisici o mentali.
Nel 1935 la persecuzione contro gli ebrei subì un’accelerazione con la promulgazione della Leggi di Norimberga. Esse sono scritte per “la protezione e l’onore dei tedeschi”; proibiscono i matrimoni e ogni rapporto sessuale tra persone ebree e persone non ebree poiché avrebbero generato impurità. Gli ebrei sono privati della cittadinanza e diventano sudditi di rango inferiore. Si definisce il concetto di persona subumana.
Nel novembre del 1938 si consuma la famigerata “notte dei cristalli”. Tra il 9 e il 10 novembre si scatena un terribile pogrom in tutta la Germania. Si camuffa da manifestazione popolare spontanea un’azione pianificata a tavolino da Goebbels. Sono saccheggiati negozi, bruciate sinagoghe, migliaia di ebrei sono internati e centinaia uccisi.
Nel 1941, dopo l’invasione sovietica da parte dei nazisti, le SS insieme con unità speciali di polizia, cominciano ad attuare operazioni di eliminazione di massa di intere comunità ebraiche.
Le prime camere a gas erano mobili, montate su speciali autocarri, all’interno dei quali è immesso il monossido di carbonio dello scarico della combustione.
Il 20 giugno 1942 si celebra la Conferenza di Wannsee (località poco fuori Berlino). Una riunione di lavoro di quindici gerarchi del regime nazista “professionisti” della morte per mettere a punto i dettagli organizzativi della “soluzione finale”. In pratica i nazisti mettono in moto la macchina infernale dello sterminio.
Il primo grande centro di eliminazione mediante camere a gas è allestito a Belžec in Galizia.
Nei mesi successivi entrano in funzione i campi di Sobibór e Treblinka. Questi centri utilizzano la tecnica delle camere a gas alimentate dall’ossido di carbonio emesso da motori a nafta.
Ma il campo tecnologicamente più raffinato, quindi più micidiale, è quello di Auschwitz località situato a 50 km da Cracovia.
Di Auschwitz si parla generalmente di un unico campo di concentramento, ma in realtà si tratta di un complesso che copre una superficie di 40 km quadrati, contenenti tre lager distinti: Auschwitz 1, Birkenau e Monowitz.
I deportati, a conclusione di lunghi e massacranti viaggi, giungevano nel lager. All’arrivo del treno sovente sulle banchine dello stesso scalo, era eseguita una prima selezione. Da una parte gli uomini, dall’altra donne e bambini. Una separazione rapida che non lasciava il tempo neanche per un ultimo saluto. I deportati poi si presentavano davanti ai medici che con un semplice gesto della mano dividevano le persone in base all’aspetto fisico. Gli abili al lavoro verso le baracche, le inferme, le mamme con i bambini, le donne incinte, gli anziani verso le camere a gas.
Per capire come funzionavano le camere a gas riportiamo letteralmente un rapporto stilato nel 1944 da due giovani ebrei slovacchi evasi dal campo di Birkenau. Dalla stanza di preparazione una porta e alcuni gradini conducono alla camera a gas, stretta e molto lunga, situata al livello leggermente inferiore. Le pareti di questa camera sono nascoste da tende che danno l’illusione di un’immensa stanza da bagno. Nel tetto, piatto, si aprono tre finestre, che possono essere chiuse ermeticamente dal di fuori. L’ambiente è attraversato da rotaie che conducono alla camera dei forni.
Così si svolgevano “le operazioni”. I disgraziati sono condotti nella stanza di preparazione , e si dice loro che devono fare un bagno e spogliarsi in questo locale, per convincerli che faranno davvero il bagno, due uomini vestiti di bianco consegnano un asciugamano e un pezzo di sapone. Poi vengono spinti nella camera a gas. Possono entrarci duemila persone, ma ciascuno non dispone strettamente che dello spazio per restare in piedi. Per riuscire a far entrare quella massa nel locale, si sparano ripetutamente colpi di arma da fuoco per obbligare le persone che sono già dentro a stringersi. Quando tutti sono all’interno si chiude con il catenaccio la pesante porta. Si aspettano alcuni minuti, probabilmente perché la temperatura della camera possa raggiungere un certo grado, poi alcune SS munite di maschere antigas, salgono sul tetto, aprono le finestre e lanciano all’interno il contenuto di alcune scatole di latta: un preparato sotto forma di polvere. Le scatole portano la scritta “Zyklon” (insetticida); sono fabbricate ad Amburgo. Si tratta probabilmente di un composto di cianuro che diventa gassoso a una data temperatura. In tre minuti tutti gli occupanti del locale sono morti. Finora non è mai stato travato all’apertura della camera a gas, un solo corpo che desse un segno qualunque di vita […]. La camera quindi viene aperta, areata, e il “Sonderkommando” comincia a trasportare i cadaveri su vagoncini piatti verso i forni crematori dove vengono bruciati.(Cfr. Bruno Segre, La Shoah, il Saggiatore, Milano 1998)
La Shoah non è soltanto campi di sterminio, camere a gas, forni crematori, ma anche qualcosa di più sottile e terribile: umiliazione, derisione, tormento, disumanità.
Primo Levi, nell’opera “I sommersi e i salvati” descrive la condizione dei deportati. All’inizio della sequenza del ricordo sta il treno che ha segnato la partenza verso l’ignoto.
La nudità del vagone era totale. Le autorità tedesche non provvedevano letteralmente a nulla: né viveri, né acqua, né stuoie o paglia sul pavimento di legno, né recipienti per i bisogni corporali. Qualche volta il convoglio veniva fermato in qualche stazione e venivano aperte le porte dei vagoni. Ai prigionieri era concesso di scendere per i bisogni impellenti ma di rimanere nei pressi dei binari. Le SS della scorta non nascondevano il loro divertimento nel vedere uomini e donne accovacciarsi come potevano, ed i passeggeri tedeschi esprimevano apertamente il loro disgusto: “gente come questa merita il suo destino, basta vedere come si comporta, non sono esseri umani ma bestie, porci”.
Ma come afferma Levi tutto ciò era solo il prologo.
Nella vita che doveva seguire, nel ritmo quotidiano del lager, l’offesa al pudore rappresentava una parte importante nella sofferenza globale. Non era facile, né indolore abituarsi all’enorme latrina collettiva, i tempi stretti ed obbligati alla presenza davanti a te dell’aspirante alla successione. Tuttavia, entro poche settimane, il disagio si attenuava fino a sparire; sopravveniva (non per tutti) l’assuefazione, il che è un modo caritatevole di affermare che la trasformazione da esseri umani ad animali era sulla buona strada. Probabilmente questa trasformazione da esseri umani ad animali non è stata mai progettata, mai formalmente dichiarata. Era una conseguenza logica del sistema. Un regime disumano diffonde ed estende la sua disumanità in tutte le direzioni, anche e specialmente verso il basso.
Le donne di Birkenau raccontano che, una volta conquistata la gamella (grossa scodella di lamiera smaltata), se ne dovevano servire per tre usi distinti: per riscuotere la zuppa quotidiana, per evacuare la notte, per lavarsi quando c’era l’acqua ai lavatoi.
Levi si pone la domanda: se gli ebrei dovevano morire, perché i nazisti non hanno ucciso le loro vittime dove si trovavano, cosa sicuramente più economica, anziché affannarsi a trascinarli con i loro treni per portarli a morire lontano dopo un viaggio insensato?
Veramente si è indotti a pensare che la scelta imposta dall’altro fosse quella che comportava la massima afflizione, il massimo spreco di sofferenze fisiche e morali. Il nemico non soltanto doveva morire, ma morire nel tormento.( Cfr P.Levi, I sommersi ed i dannati , Einaudi, Torino 1986.)
E doveroso ricordare che nella macelleria dei lager sono morti, oltre agli ebrei 500.000 zingari, 200.000 disabili, 10.000 omosessuali, 5.000 Testimoni di Geova e oltre un milione di dissidenti politici.
Con Vittorio Foa possiamo dire: perché dobbiamo ricordare? E che cosa bisogna ricordare?
Bisogna ricordare il Male nelle sue estreme efferatezze e conoscerlo bene anche quando si presenta in forme apparentemente innocue: quando si pensa che uno straniero, o un diverso da noi, è un Nemico si pongono le premesse di una catena al cui termine, scrive Levi, c'e' il Lager, il campo di sterminio.
Veramente come afferma Giovanni Paolo II davanti alla tragedia della Shoah, a nessuno è lecito passare oltre.
La Shoah è presente nella storia dell’uomo come perenne ammonimento.
Ogni volta che si violenta la dignità dell’uomo, di qualsiasi colore, sesso o razza, si sente l’ombra di Auschwitz che fa capolino.
Concludiamo con una significativa scritta tracciata su un muro di Auschwitz: Non bisogna chiudere gli occhi davanti agli errori della storia, perché chi non conosce la storia è destinato a riviverla.

27 gennaio 2010 Giorno della memoria

Regione ''inChiodata''


"E' una Regione 'inchiodata' sui suoi problemi rispetto ai quali non c'e' nessuna risposta". Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Regione, Camillo D'Alessandro, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa per tracciare il bilancio dei 365 giorni di governo Chiodi. Per il rappresentante dell'opposizione rispetto ai vari problemi la Regione non e' 'protagonista ma figurante'. D'Alessandro ha fatto notare che nel 2009 32mila persone hanno perso il lavoro e le ore di cassa integrazione, rispetto al 2008, sono aumentate del 439,7 per cento e ne hanno beneficiato quasi 20 mila persone in piu'. Per quanto riguarda poi il dato sulle persone in cerca di lavoro, relativo al terzo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, la percentuale e' aumentata del 28 per cento. In relazione alle imprese artigiane il capogruppo del Pd ha aggiunto che 'dopo dieci anni per la prima volta il saldo tra cancellazioni e iscrizioni e' negativo'. Sulla sanita' D'Alessandro ha fatto notare che dopo un anno non c'e' stata nessuna riforma e sulla situazione di Villa Pini ha sottolineato che 'la Regione non se ne occupa. La nostra proposta - ha detto- di legare il personale alle prestazioni e' stata bocciata'. L'esponente dell'opposizione ha poi aggiunto che non sono stati revocati i ticket. D'Alessandro ha inoltre sostenuto che ad indebitare l'Abruzzo e' stato il governo di centro destra di Giovanni Pace. 'Quando si e' insediato il debito sanitario era di 173 milioni di euro. Alla fine del suo governo, nel 2005, era di oltre due miliardi di euro. Nel biennio 2008-2009, con il governo del centro sinistra, c'e' stata invece una riduzione del debito per effetto dell'approvazione del piano di rientro, sanitario e di riordino della rete ospedaliera'. Il capogruppo del Pd ha sottolienato che e' avvenuta la stessa cosa per il debito complessivo della Regione. 'Nel 2008- ha detto- la riduzione e' stata di 243 milioni d euro, nel 2009 di altri 263 milioni di euro'. Sul terremoto D'Alessandro ha proposto una legge sulla ricostruzione con un ruolo per i centri storici e ha auspicato un nuovo e diverso coinvolgimento delle imprese abruzzesi. Il consigliere regionale ha poi ricordato che e' stata depositata da tempo la richiesta di un osservatorio sulla ricostruzione e ha chiesto l'immediata ripresa delle attivita' economiche. Per quanto riguarda il bilancio regionale ha evidenziato che sono stati dimezzati i fondi destinati al sociale e lasciati soli gli enti locali. Per D'Alessandro poi manca una politica di sviluppo regionale e sono incerti i tempi della disponiblita' dei fondi Fas. Sulle societa' ed enti regionali ha sostenuto che non ci sono state riduzioni e riforme ma solo commissariamenti. D'Alessandro ha anche annunciato una mobilitazione a livello regionale attraverso manifesti e assemblee per illustrare le proposte del Pd. 'Inizia - ha concluso- un percorso per costruire, sui contenuti, sui temi e sulla verita' dei numeri, l'alternativa a questo governo regionale'.(AGI)

Il servizio di Rete8
Il servizio di TVSEI
TVSei video Regione InChiodata

CORSO BASE DI PROTEZIONE CIVILE

Il 2 Febbraio inizia il corso base di Protezione Civile all'Unione dei Comuni delle Colline teatine a cui fanno parte i seguenti paesi: Ripa Teatina, Casalincontrada, Vacri, Casacanditella, Villamagna, San Martino sulla Marruccina, Tollo.
Il corso è composto di 9 lezioni da 2 ore per un totale di 18 ore, ogni lezione si svolgerà in un paese diverso dei 7 paesi delle Colline teatine, una specie di corso itinerante.
Tali lezioni si svolgono tutti i Martedì e Giovedì dalle 19:00 alle 21:00 a partire dal 2 Febbraio fino al Sabato 13 Marzo in cui si consegneranno gli attestati di frequenza presso Ripa teatina che è il capoluogo dell'Unione dei Comuni.
Per ricevere l'attestato occorre frequentare l'80% delle lezioni, ma alcune di esse, dove l'insegnante si rende disponibile, saranno ripetute più di una volta e chi ha seguito la prima ripetizione, può non seguire la seconda, questo per facilitare la frequenza di tutti.
Il corso è completamente gratuito e da questo evento si vuole far nascere un nucleo di Volontari della Protezione Civile dell'Unione dei Comuni delle Colline Teatine dove partecipano cittadini di tutti i 7 Comuni, ma non solo, tutti si potranno iscrivere sia al corso che al nucleo di volontari.
Il corso è organizzato dal Gruppo volontari Protezione Civile NOT Chieti (Nucleo Operativo Teate), i certificati di frequenza sono rilasciati dal Presidente Not Chieti Antonio Mancini.
In Autunno ci sarà un'altro corso, organizzato dal Dipartimento di Roma e sarà la prosecuzione di questo, in modo da preparare le varie figure operative del futuro nucleo delle Colline teatine.
Per chi si vorrà iscrivere come volontario, comunque, non è obbligatorio seguire il corso, tutti i dettagli verranno comunicati all'apertura del corso che si terrà a Casalincontrada il 2 Febbraio.

Elenco degli argomenti:
1 - Etica del Volontariato - Martedi 2/2/2010 Casalincontrada.
2 - Cos'è la Protezione Civile (*) - Giovedì 4/2/2010 Ripa Teatina e Martedì 9/2/2010 Tollo.
3 - Primo soccorso - Giovedì 11/2/2010 Villamagna.
4 - Psicologia dell'emergenza (*) - Martedì 16/2/2010 Vacri; Giovedì 18/2/2010 Casacanditella.
5 - Autoprotezione del soccorritore - Martedì 23/02/2010 Casalincontrada.
6 - Rischi sismici (*) - Giovedì 25/2/2010 San Martino sulla Marruccina e Martedì 2/3/2010 Ripa Teatina.
7 - Rischio dissesto idrogeologico - Giovedì 4/3/2010 Tollo.
8 - Antincendio boschivo - Martedì 9/3/2010 San Martino sulla Marruccina.
9 - Primo contatto con modulo antincendio e questionario conclusivo - Giovedì 11/3/2010 Casalincontrada.

(*) Per gl'incontri ripetuti 2 volte è necessario partecipare una volta sola scegliendo la località preferita

Sabato 13/3/2010 Consegna Attestati a Ripa Teatina ore 17:00.

Lelezioni si effettuano nelle aule dei seguenti edifici dei rispettivi paesi:
Casalincontrada: Villa De Lollis
Tollo: auditorium
Villamagna: ........
Vacri: Centro sociale
Casacanditella: Sala polivalente
San Martino sulla Marruccina: centro sociale
Ripa Teatina: sala polivalente

Per informazioni:
Antonio Mancini 3382247463
Angelo Di Pasquale 3485421266 e-mail: angelocipo@live.it
Luciano Di Sipio 3299629396 (Riferimento di Ripa Teatina)

domenica 24 gennaio 2010

VANDALISMO

Nella notte del 24.01.2010 si sono verificati a Ripa Teatina diversi atti di vandalismo, la scorribanda notturna ha carettirizzato seri danni a diverse cose comuni e private. Risulta incendiato il pulmino della scuola calcio, distrutti gli specchietti retrovisori delle auto in sosta in via Inforzi, forzata la disattivazione dell'illuminazione pubblica nel centro storico, distrutti gli ornamenti floreali antistanti il Comune e per finire l'incendio nella palestra della scuola in via Roma. Accanirsi a danno o distruzione verso beni altrui per puro divertimento non merita giustificazione alcuna, ma è sicuramente un segnale di disagio che andrebbe analizzato e approfondito. Ma come cercare che tali atti non si ripetano? E' evidente che in una società che diventa sempre più tecnologica accresce la necessità di sfruttare quello che oramai è presente in molte città, la video sorveglianza. Laddove il controllo umano non basta forse questa potrebbe essere un sistema che, oltre ad identificare i vandali, possa distogliere dal commettere tali atti. Altro problema è sicuramente il disagio giovanile, un fenomeno assai diffuso nella società moderna che spesso sfocia in comportamenti gravi come quelli della scorsa notte. I comportamenti legati al disagio giovanile si identificano nella violenza individuale o di gruppo, in uso di sostanze stupefacenti, nell'uso di alcol, nelle gare spericolate e in altri atteggiamenti che violano le più elementari norme di comportamento, peraltro puniti dalla legge. Sicuramente tali comportamente sono dettati da fattori di varia natura: il consumismo sfrenato, la globalizzazione, i mass-media, l’ingordigia e l’odio. Non è da trascurare il modello di società che ci viene imposto, che non deriva dalla logica evoluzione dei modelli della tradizione, ma piuttosto da modelli prestabiliti e forzatamente inculcati dai mezzi di comunicazione di massa, da falsi miti, dalla pubblicità e da stereotipi che lasciano poco spazio alla fantasia e alla creatività individuale. A complicare il tutto si aggiunge la crisi della famiglia che diviene sempre meno il punto di riferimento. Dunque è compito delle amministrazioni locali in collaborazione con gli enti formativi, culturali e ricreativi presenti sul territorio, attivare politiche finalizzate al recupero dei giovani. La mancanza di lavoro, il bullismo, la dispersione scolastica e l’uso di stupefacenti vanno combattuti seriamente e certamente non solo attraverso la repressione, ma attivando politiche mirate che pongono in primo piano proprio il giovane e i suoi bisogni.

sabato 23 gennaio 2010

GRAZIE PINO

Con il consiglio Comunale del 22.01.2010 il Consigliere del Gruppo di Minoranza Giuseppe Cornacchia ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico amministrativo per sopravvenuti impegni personali.
La sua presenza per due mandati in Consiglio termina dopo quasi 8 anni, lasciando il posto al primo non eletto della Lista "Uniti per Ripa" Luciano Solinas.
Il consiglio unanime ha espresso parole gratificanti per il suo operato e per la sua persona.
Noi ci sentiamo di dire GRAZIE a Pino per il suo impegno profuso al bene comune ricoprendo il suo ruolo con serietà e responsabilità, sempre disponibile al dialogo e alla collaborazione.
Queste qualità ne ha da sempre risaltato la sua condotta umana e morale in modo esemplare.
Il Circolo PD di Ripa Teatina augura a Pino un in bocca al lupo per il futuro e per il suo successore Luciano Solinas porge i più fervidi auguri di buon lavoro.

venerdì 22 gennaio 2010

GESTIONE EDIFICIO EX SCUOLA CASALE


Nel 2005, con l’approvazione del progetto esecutivo, la Giunta Comunale ha iniziato i lavori di ristrutturazione della ex-scuola elementare di Contrada Casale.

Nel 2009 i lavori sono stati terminati a fronte di uno stanziamento totale di €292.00,00.

In data 7 dicembre 2009, in seguito al termine dei lavori di ristrutturazione, l’Amministrazione Comunale ha inaugurato la struttura dedicandola al compianto Sindaco Angelo Di Giovanni.

L’edificio è composto da quattro locali oltre i servizi, disposti al piano terra, per una superficie utile interna di circa 190 mq. oltre ad una area esterna, regolarmente recintata, di 600 mq.

Con deliberazione C.C. n°68 del 30.11.2009, all’unanimità, il Consiglio Comunale ha disposto l’affidamento in gestione dell’edificio ex-scuola elementare di Contrada Casale da destinare ad attività socio-culturale, sportiva e/o sanitaria per una durata di quattro anni rinnovabili, dando indirizzo di partecipare alla manifestazione d’interesse alla gestione dell’edificio ex-scuola elementare in Contrada Casale entro le ore 12 del giorno 29 gennaio 2010, secondo quanto disposto nel bando prelevabile dal sito del Comune di Ripa Teatina (CH) al seguente link: bando manifestazione d’interesse alla gestione dell’edificio ex-scuola elementare in Contrada Casale.

E’ una buona occasione per le Associazioni locali e non in cerca di una sede o di un luogo per curare le proprie attività, anche società che operano nel sociale o sanità possono usufruire di questa opportunità, è comunque un grande vantaggio per la comunità che la struttura torni funzionale per attività che siano di aggregazione e rivolte al sociale.

giovedì 21 gennaio 2010

Richiesta realizzazione area attrezzata con pensilina in via Iconicella


In data 21.01.2010 il circolo PD di Ripa Teatina ha consegnato al Gruppo di Minoranza del Consiglio di Ripa Teatina la richiesta di realizzazione di un'area attrezzata con pensilina per la fermata dei pullman in zona Iconicella, segue testo del documento:

"Si porta a conoscenza che la fermata dell’Arpa in prossimità dello svincolo dell’Iconicella risulta frequentata nei giorni feriali da oltre 20 ragazzi che si recano a scuola divisi in tre scaglioni dalle 7,10 alle 7,40.
In quegli orari il traffico del tratto stradale di via Arenile e via Arenazzo/S.Cecilia che confluisce nel tratto di via Iconicella comprendente lo svincolo dell’Iconicella, risulta essere intenso e spesso percorso senza il rispetto delle norme stradali.
Dall’incuria dei guidatori e dalla mancanza di condizioni di sicurezza per i pedoni, nasce un serio rischio per la sicurezza delle persone che sostano nell’area di attesa del pullman, in quanto, non essendo predisposta nessuna piazzola, i ragazzi sono costretti a sostare sulla striscia del limite carrabile non avendo possibilità di scampare un imminente pericolo perché impedito dal cordolo stradale che delimita il canale di raccolta delle acque piovane e la scarpata.
Pertanto, vista la pericolosità della strada in assenza di condizioni di sicurezza per i pedoni, si richiede di provvedere immediatamente, dove è posta la fermata dell’Arpa in prossimità dello svincolo dell’Iconicella, alla realizzazione di un’area attrezzata con pensilina, come già realizzato a spese del comune sulle strade provinciali nelle zone Casale e Feudo."