martedì 31 maggio 2011

RIPA TEATINA: "COMUNE PER IL SI' ALL'ACQUA PUBBLICA".


E' stato approvato l'ordine del giorno presentato al Consiglio Comunale di Ripa Teatina del 25/05/2011 dal Gruppo di Minoranza sull'adesione del Comune alla campagna referendaria per l'acqua pubblica.

Con n. 17 voti favorevoli su n. 17 consiglieri presenti e votanti il Consiglio Comunale delibera di aderire alla campagna referendaria per la ripubblicizzazione dell’acqua, promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, e impegnarsi a sostenerla attivamente.
In conseguenza dell’adesione alla campagna referendaria, dichiara il proprio Comune “COMUNE PER IL SI’ ALL’ACQUA PUBBLICA”.

Di seguito è riportato il testo presentato all'ordine del giorno:

Oggetto: Si scrive acqua si legge democrazia - Adesione alla campagna referendaria “L’ACQUA NON SI VENDE”, contro la privatizzazione dell’acqua.

Premesso che

l’acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato;

la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona umana e si estrinsecano nell’impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero;

la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntante a criteri di equità, solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future), qualità della risorsa e rispetto degli equilibri ecologici;

il consumo umano delle risorse idriche deve avere la priorità rispetto ad altri usi;

la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico essenziale di interesse generale e di rilevanza locale pertanto non soggetto alla disciplina della concorrenza, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del D.Lgs n. 267/2000 con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale.

Considerato invece che

Il processo di privatizzazione dell'acqua trova concreta attuazione con:

L’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, come modificato dal Decreto Legge 25 settembre 2009 n.135, relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
L’ultima normativa approvata dal Governo Berlusconi stabilisce infatti, come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico, l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%.
Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 ATO (su 92) che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al 40%.

L’art. 150 del D. Lgs. n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), relativo alla scelta della forma di gestione e procedure di affidamento, segnatamente al servizio idrico integrato.
L’articolo definisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la gestione attraverso Società per Azioni a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico.

L’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), comma 1, dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
Tale norma consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.

Considerato infine che

per impedire il processo di privatizzazione e mantenere concretamente vivi i principi di universalità e pubblicità dell'acqua, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ha promosso tre quesiti referendari;

la Corte Costituzionale, in data 12 gennaio 2011, ha ammesso due dei tre quesiti referendari e che i prossimi 12 e 13 giugno tutti gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sul futuro dell'acqua.

Tutto ciò premesso e considerato,

IL CONSIGLIO COMUNALE

Aderisce alla campagna referendaria per la ripubblicizzazione dell'acqua, promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, e si impegna a sostenerla attivamente.

In conseguenza dell'adesione alla campagna referendaria, dichiara il proprio Comune "COMUNE PER IL SI' ALL'ACQUA PUBBLICA".

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