giovedì 17 dicembre 2009

Si rinvia il provvedimento che censura il web


Il medium è il web e il messaggio è violenza. Un connubio tornato al centro dell’agenda politica dopo la comparsa, su Facebook, di alcuni gruppi a pro e contro Massimo Tartaglia, l’aggressore di Silvio Berlusconi. Il ministro Maroni aveva annunciato un ddl relativo a menifestazione e internet al Consiglio dei Ministri di oggi, per poi annunciare il rinvio dell’approvazione nel prossimo incontro del Governo.
Intanto, però desta preoccupazione l’avventatezza della maggioranza a legiferare su un argomento tanto delicato qual è il web. La libertà d’espressione non può essere irremediabilmente compromessa dalla fretta di agire. “Dobbiamo fare qualcosa per evitare che sui siti Internet ci siano veri e propri inni alla violenza” afferma il presidente del Senato durante il tradizionale scambio di auguri per Natale con la stampa parlamentare, ma questo non vuol dire far vincere un’ingiustificata impazienza senza fornire una risposta adeguata al problema.
D’altronde le manifestazioni di intolleranza su Internet, che nessuno esita a condannare, non possono essere scambiate per ciò che non sono, e cioè come la prova che è necessario restringere gli spazi di libertà sulla rete.
Ecco bisogna capire, ma abbiamo la sensazione che il governo fa le cose di fretta. Come nell'immagine, ha scambiato un nuovo modo di comunciare per qualcos'altro...

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